Nella piccola cittadina di Red Creek, il dottor Adrian lavora con accanimento ad una terapia che potrebbe curare la giovane Frances Clifford colpita da poliomielite, la stessa terribile malattia che tempo prima gli ha ucciso la figlia, ma i suoi generosi tentativi sembrano destinati all'insuccesso. Quando il medico comincia ormai a dubitare delle proprie teorie, imprevedibilmente, il caso corre in suo aiuto: un feroce gorilla fuggito da un circo itinerante ha ucciso un uomo ed Adrian, sperimentando sul cadavere, scopre che un siero distillato dalla spina dorsale può avere effetti incoraggianti sulla sua paziente. Il problema che adesso gli si pone è come procurarsi la "materia prima", ma le circostanze, per una seconda volta, sembrano dargli una mano. Il gorilla in fuga fa irruzione nel suo laboratorio; egli lo uccide e quasi senza riflettere pone in atto un piano pazzesco: poché i compaesani credono che la bestia sia ancora viva, egli disseziona la carcassa dell'animale e ne utilizza la pelliccia come travestimento per andare in cerca di vittime da sacrificare alla scienza.

Boris Karloff è il solitario e tormentato dottor Adrian che, pur credendo di agire a beneficio dell'intera umanità, finisce con incarnare il lato oscuro di una scienza indifferente ai principi dell'etica e della ragione. Come è forse nelle intenzioni dello sceneggiatore Siodmack, il macabro travestimento che il dottore adotta è il simbolico svelamento della sua inconscia follia animalesca.