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DIE
FRAU IM MOND |
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Titolo
italiano: UNA
DONNA SULLA LUNA |
Produzione:
1928
- Germania, U.F.A., b/n, 120 min.
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Regia:
Fritz
Lang
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Sceneggiatura:
Thea
von Harbou |
Effetti
speciali: Konstantin
Tschetwerikoff |
Consulenza
tecnica: Hermann
Oberth e Willy Ley
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Interpreti:
Klaus
Pohl, Willy Fritsch, Gerda
Maurus, G.
Gustav von Wangenheim, Fritz Rasp
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Un
razzo decolla alla volta della Luna. A bordo sono il professor Manfeldt,
Windegger e la sua fidanzata Frida Welten, Rolf Helius (segretamente inamorato
di Frida), il capitalista Walt Turner che intende garantire alla propria
industria i diritti per lo sfruttamento del satellite ... e un clandestino,
il piccolo Gustav. Giunti a destinazione, gli uomini scoprono che la Luna
è una specie di miniera d'oro: tra un cratere e l'altro enormi rocce
di oro purissimo fanno bella mostra di sè agli occhi degli increduli
esploratori. Di fronte a tanta ricchezza, l'avido Turner perde la testa
e, dopo essersi "riempito le tasche" di metallo prezioso, medita
di abbandonare i compagni e tornare da solo sulla Terra. Turner viene però
scoperto e, nella colluttazione che segue, ucciso. Un colpo di pistola ha
tuttavia danneggiato i contenitori dell'ossigeno a bordo del razzo: per
poter fare ritorno, occorre che qualcuno si sacrifichi a restare sul suolo
lunare. Mentre Windegger non ha nessuna intenzione di fare la vittima, il
generoso Helius si candida a restare. Frida capisce che il suo fidanzato
non merita il suo amore e rimane con il nobile Helius sulla Luna in attesa
che una nuova spedizione venga a salvarli. |
La
supervisione fu affidata agli esperti in missilistica Hermann Oberth e Willy
Ley. Nel
film ci sono il primo conto alla rovescia, e la prima presentazione dell'assenza
di peso nello spazio... Nonostante ogni tentativo di veridicità,
la vicenda si stempera ben presto in una storia in cui l'avidità
porta alla follia e l'amore, quello vero, viene alla fine a trionfare sulla
meschinità. Un film sui buoni sentimenti soffocato, è stato
detto, dall'invadente gusto melodrammatico della sceneggiatrice Thea
von Harbou, moglie del regista. |
Citiamo
Lotte H. Eisner: "... Nelle vaste distese di candida sabbia dei paesaggi
lunari, la falsità dei sentimenti ampollosi oggi stona ancor di più;
la grandiosità del fantastico cede spesso al ridicolo. In tutta questa
cianfrusaglia sentimentale il genio di Fritz Lang si rivela solo nelle scene
della partenza del razzo, molto precise nella loro anticipazione, le scene,
ad esempio, che precedono il decollo, il cui tono da reportage è
più convincente delle invenzioni da pura fantascienza". (Lo
schermo demoniaco, Editori Riuniti, 1983, pag. 165). |
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