Generalmente si sostiene che le storie orrorifiche non si addicono ad un regista come Rex Ingram, più portato a racconti romantici e melodrammi avventurosi. Tuttavia il film conserva un fascino particolarissimo e regala alcuni momenti degni di figurare nella storia del cinema. L'impianto e lo stile di recitazione riflettono il gusto teatrale del periodo del muto, ma la scena dell'incubo che Margaret vive sotto ipnosi vedendosi coinvolta in un selvaggio baccanale è un moderno esempio di linguaggio cinematografico: stilizzata e onirica, la sequenza è pervasa da un'atmosfera malsana e pagana che basta da sola a sintetizzare follia e perfidia del protagonista. Paul Wegener, forte delle sue precedenti prove nei panni del Golem, riscuote un meritato successo presso il pubblico americano: imponente nel fisico e allucinato nello sguardo, l'attore offre una convincente prova di scienziato pazzo (o meglio, dati i tempi, di mago e alchimista) modellando il personaggio sulla figura del discusso occultista Alistair Crowley.