DR.
MABUSE, DER SPIELER
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Titolo italiano: IL DOTTOR MABUSE | |||
Produzione: 1922 - Germania, UFA/Uco-Film/Ullstein, b/n, serial in 2 parti | |||
Regia: Fritz Lang | |||
Sceneggiatura: Fritz Lang, Thea von Harbou dal romanzo "Dr. Mabuse, le joueur" di Norbert Jacques | |||
Interpreti: Rudolf Klein-Rogge, Alfred Abel, Aud Egede Nissen, Gertrude Welcker, Bernhard Goetzke, Robert Forster-Larrinaga, Paul Richter, Hans Adalbert Schlettow, Georg John, Grete Berger, Julius Falkenstein, Lydia Potechina, Anita Berber, Paul Biensfeldt, Karl Platen, Karl Huszar, Edgar Pauly, Lil Dagover, Julius E. Herrmann | |||
Mabuse (Klein-Rogge), genio del crimine, scatena il caos nel mondo della finanza mettendo in circolazione ingenti quantitativi di banconote abilmente contraffatte. Dopo aver derubato un miliardario facendolo sedurre dalla sua affascinante complice, sfugge più volte alle indagini della polizia nascondendosi in una bisca clandestina o facendo ricorso alla sua abilità nei travestimenti. Invaghitosi della contessa Told, amata anche dal procuratore Von Wenk, Mabuse la ipnotizza e la rapisce, ma, ferito e inseguito dal rivale, tenta una fuga disperata nelle fognature della città finché, in preda alla follia, viene catturato nel covo dei falsari e rinchiuso in un manicomio criminale. | |||
Il racconto sviluppa dal feuilleton poliziesco di Norbert Jacques il ritratto di uno dei più spregiudicati criminali mai apparsi sullo schermo nella cornice di un futuribile mondo alla deriva, archetipo di ogni utopia negativa. Antesignano di tutti gli arcinemici dell'ordine costituito, Mabuse è la figura nuova del malessere dei tempi borghesi: speculatore di borsa, ladro, psicologo, seduttore, costantemente aggiornato sull'attualità politica e scientifica, egli crede soltanto in se stesso e prende ciò che vuole. Vittima egli stesso di un'inconciliabile dialettica con una società che rifiuta e alla quale sa di appartenere, insegue la ricchezza come un tossicodipendente la droga; accumula denaro senza scopo apparente, spinto da una avidità sconfinata; trascorre i giorni nell'innaturale penombra del nascondiglio, trovando nel delitto un antidoto alle frequenti crisi depressive. Fredda intelligenza calcolatrice, ha costruito una perfetta organizzazione a delinquere - concepita come una setta segreta - e sacrifica la vita delle sue vittime e dei suoi stessi seguaci con la medesima indifferenza. Il suo è il sogno di grandezza di un solitario dominato dalle schizofreniche idee del superomismo: nel delirio di onnipotenza, Mabuse si colloca al di sopra dei mortali accomunando nello stesso disprezzo Dio e le leggi, i poveri e i potenti. | |||
Il film interpreta la profonda crisi sociale che investe la Repubblica di Weimar all'indomani del primo conflitto mondiale (l'originario prologo mostrava furibonde scene di manifestanti e disordini di piazza). Il male indefinibile e strisciante che turba e disorienta la coscienza di un popolo - il trasformismo di Mabuse, uomo dalle mille facce, ne è il segno esteriore più riconoscibile - trova espressione in una dimensione assoluta, estranea al metro del giudizio comune, che anticipa profeticamente più gravi sventure di portata mondiale. |
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Sotto il profilo stilistico, la pellicola si muove con sicurezza tra espressionismo e realismo bilanciando l'elemento fantastico con l'attenta descrizione cronachistica delle situazioni drammatiche e con felici annotazioni derivate dall'osservazione quotidiana. Il talento di Lang, meticoloso narratore visionario e anticonformista, è già tutto presente in questo film che sublima il gusto gotico dell'incubo nelle potenti allucinazioni indotte dall'ipnosi, negli inquietanti giochi delle ombre, nell'uso degli arredi in funzione narrativa. | |||
Concepito in forma di dittico, il film fu presentato a Berlino in due parti, con i titoli Ein Bild der Zeit (120 min.) e Inferno - Menschen der Zeit (125 min.). | |||
Nelle filmografie americane è ricordato anche con i titoli Dr. Mabuse, King of Crime e Dr. Mabuse: The Gambler. |
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