A TRIP TO MARS
  
Produzione: 1910 - USA, Edison Manufacturing Company, b/n, 4 min.
Regia: Ashley Miller
Mescolando due polveri misteriose, uno scienziato scopre una sostanza capace di invertire la forza di gravità. Dopo averne constatato gli effetti su una sedia, se la cosparge addosso e, immediatamente risucchiato nello spazio, atterra sul pianeta Marte finendo in mezzo ad una folla di gigantesche creature, simili agli alberi di una colossale foresta animata. Spaventato dalle enormi dita che cercano di artigliarlo, il malcapitato viaggiatore dello spazio tenta la fuga inerpicandosi su una roccia, ma cade sulla mano di un marziano gigante che, soffiandogli contro, lo imbozzola in una palla di neve e lo rispedisce sulla Terra facendolo rientrare sano e salvo nel laboratorio. Deciso a sbarazzarsi dell'infernale formula, lo scienziato getta in un angolo la polvere, ma così facendo l'intera stanza, non più soggetta alla forza di gravità, comincia a ruotare vorticosamente.

Come tutti gli scienziati o inventori delle prime farse del cinema, anche il protagonista di questo film è un imprudente studioso che fa una scoperta sensazionale destinata a rivolgerglisi contro: alla scienza, sembra voler suggerire la pellicola, bisogna accostarsi con estrema prudenza perché si corre il rischio di stravolgere le leggi della natura e contraddire il buon senso comune. All'austera e convenzionale ambientazione del laboratorio - un interno borghese reso immediatamente identificabile come laboratorio scientifico dalla sinistra presenza dello scheletro appeso alla parete - si sovrappone brillantemente il fantasioso scorcio del mondo marziano popolato da creature che sembrano uscite dai libri di favole.

La copia, oggi, sopravvissuta di A Trip to Mars - prodotto da Thomas Edison ed attribuito ad Ashley Miller, regista, insieme a John Norling, anche di The Sky Splitter - è in condizioni precarie, ma rivela un buon impiego dei trucchi fotografici.

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