Stanley Kubrick (1928 - 1999)

Il cinema di Kubrik è uno dei pochi che abbiano messo d'accordo pubblico e critica in maniera quasi incondizionata. Pochi film, ma tutti di altissimo livello, attraverso i quali il regista ha sviluppato una riflessione critica e pessimistica sulla società e sulla condizione dell'uomo, servendosi in maniera personale delle tecniche cinematografiche (l'uso della telecamera libera, della gru, del carrello, della luce naturale), della colonna sonora e degli effetti speciali. Almeno quattro sicuri capolavori (Orizzonti di gloria, Lolita, Il dottor Stranamore, 2001 Odissea nello spazio) ed otto altre pellicole (e tre cortometraggi) che hanno suscitato (e continuano a suscitare) studi e dibattiti. Rigoroso o perfezionista, innovativo o barocco, caustico, polemico, violento, Kubrick (comunque lo si giudichi) ha dato prova in ogni sua opera di una coerenza stilistica e contenutistica sorprendenti. Grande regista, dunque, e grande conoscitore del linguaggio cinematografico al punto da prodursi, di volta in volta, in alcuni dei generi classici hollywoodiani (poliziesco, film di guerra, kolossal, fantascienza, horror, melodramma) senza, per questo, svendere il proprio talento o rinunciare al proprio discorso.

 

Arancia meccanica (1971)
2001: Odissea nello spazio (1968)
Il dottor Stranamore (1963)

 

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