Jean Gabin (1904 - 1976)

Pseudonimo di Jean-Alexis Moncorgé.

Figlio di cantanti del varietà, dopo avere abbandonato gli studi e provato diversi umili mestieri, negli anni '20 fa esperienza nel cabaret e nell'operetta. Dal 1930 si afferma al cinema dapprima come interprete di commedie leggere poi di drammi e melodrammi. Decisivo, per la carriera dell'attore, è l'incontro con il regista Duvivier con il quale lavora tra il 1934 e il 1936 ("La bandera", "Il bandito della Casbah") plasmando un personaggio destinato ad identificarsi con la storia del cinema francese. Nel corso degli anni il suo repertorio si arricchisce di figure di malinconici sognatori, generosi eroi, ruvidi proletari in lotta contro se stessi, il mondo e contro le convenzioni. Interprete dotato di fascino e di forte personalità, si impone per uno stile di recitazione spontanea, priva di compiacimenti, rivelando una innata capacità di suggerire emozioni con una semplice piega delle labbra o un improvviso moto dello sguardo. Gabin ha lavorato con i grandi della cinematografia francese, da Carné ("Alba tragica", "Il porto delle nebbie") a Renoir ("La grande illusione"), da Autant-Lara ("La traversata di Parigi") a Verneuil ("Il presidente"), dominando la scena fino a tutti gli anni '70, con immutata simpatia da parte del pubblico, anche quando, ormai anziano, si contentava di fare da spalla ai nuovi divi emergenti.

Il tunnel (1933)

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