Umberto Orsini (1934)
Dopo aver debuttato sul palcoscenico nel 1957 (nella compagnia di De Lullo, Falk, Guarnieri, Valle) e sul grande schermo nel 1959 ("La dolce vita" di Fellini), conquista grande popolarità con la televisione, partecipando a tre memorabili sceneggiati degli anni '60 ("La Pisana", "La figlia del capitano", "I fratelli Karamazov") che lo impongono per un raffinato stile di recitazione, sapientemente misurato negli accenti umani e nervosi. Anche se il teatro ha meglio valorizzato le sue doti di interprete e più compiutamente ha rappresentato la sua dimensione di attore, il cinema ha saputo cogliere bene il suo temperamento eclettico sfidandolo ad affrontare con eguale disinvoltura ruoli drammatici e brillanti, affidandolo alla guida di registi del calibro di Visconti ("La caduta degli dei", "Ludwig"), Patroni Griffi ("Il mare") e Cavani ("Al di là del bene e del male"), o coinvolgendolo - sia pure in parti più marginali - in produzioni di routine, a volte dettate da intenti marcatamente commerciali.
Un grosso uccello grigio
azzurro (1971)
Il pianeta degli uomini spenti (1961)