IN LIKE FLINT
  
Titolo italiano: A NOI PIACE FLINT
Produzione: 1967 - USA, FOX, col., 114 min.
Regia: Gordon Douglas
Sceneggiatura: Hal Fimberg
Effetti speciali: L.B. Abbott, Art Cruickshank, Emil Kosa Jr.
Musica: Jerry Goldsmith
Interpreti: James Coburn, Lee J. Cobb, Jean Hale, Andrew Duggan, Anna Lee, Hanna Landy, Totty Ames, Steve Ihnat, Thomas Hasson, Mary Michael, Diane Bond, Jacki Ray, Herb Edelman, Yvonne Craig, Robert "Buzz" Henry, Henry Wills, John Lodge, Mary Meade French, Erin O'Brien, Ginny Gan, Eve Bruce, Inge Jaklyn, Kay Farrington, Thordis Brandt, Inga Neilsen, Marilyn Hanold
Seconda avventura dell'agente Flint - ancora interpretato da James Coburn - nella quale il rivale di turno, intenzionato a sovvertire l'ordine mondiale, è il megalomane generale Carter che manovra le esaltate proprietarie di un laboratorio adibito al lavaggio del cervello, celato dietro la facciata di un prestigioso salone di bellezza.
I criminali progettano di ricattare le grandi potenze impadronendosi di una stazione spaziale armata di un ordigno nucleare e per riuscire nell'intento, dopo aver sostituito il presidente degli Stati Uniti con un sosia, tentano di sbarazzarsi del controspionaggio americano coinvolgendolo in una campagna diffamatoria. Ma Cramden, capo del
Z.O.W.I.E. (Zonal Organization World Intelligence Espionage), chiede aiuto a Derek Flint, suo migliore agente, il quale, sfuggendo ai ripetuti attentati degli avversari, smantella l'organizzazione terroristica e insegue Carter nello spazio, introducendosi nel missile che sta per condurlo sul satellite.
Se nel Nostro agente Flint c'era - per impegno produttivo e cast artistico - l'originalità di una proposta alternativa ai film di James Bond, in questa pellicola è difficile trovare un pregio che la elevi al di sopra delle più elementari parodie del fantaspionaggio. La pellicola ha l'eleganza patinata dei prodotti della prestigiosa 20th Century Fox, ma la sceneggiatura procede stancamente su situazioni prevedibili e i personaggi, pur non scadendo mai nella farsa, sembrano incapaci di suscitare ancora qualche guizzo di interesse o curiosità.

L'esito modesto del film è conseguenza di una frettolosa operazione commerciale che prova a capitalizzare un successo recente, ma deriva anche dall'avvicendamento alla regia di William H. Daniels (direttore della fotografia) e di James Coburn stesso, costretti a rimpiazzare Gordon Douglas assente per lungo tempo dal set per problemi di salute.

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