Ferdinand Zecca (1864–1947)

Stando a quanto si racconta, i fratelli Pathé lo scritturano su raccomandazione della loro cuoca e lo impiegano dapprima per registrare su cilindri i discorsi di uomini politici. Dopo aver figurato come attore, Zecca passa alla regia diventando uno degli uomini di fiducia dei Pathè. Fantasioso e prolifico, predilige emozionare il suo pubblico con facili storie a fosche tinte (vicende di delitti e di alcoolizzati) che traggono ispirazione da Dumas, Sue o Zola, dai temi del Grand Guignol o, indifferentemente, dall'attualità (la morte di papa Leone XII, l'assassinio del presidente americano Mac Kinley) o dall'epica religiosa (La vie et la passion de Jésus Christ è una delle sue opere più famose). Se questa particolarissima concezione di "realismo cinematografico" risulta alla fine essere superficiale e populistica, più meritevole di attenzione è l'uso che Zecca fa di soluzioni tecniche e trucchi: alternanza di campi lunghi e primi piani, accurate e visionarie scenografie, dettagli inquadrati a pieno schermo, già prefigurano gli sviluppi di un cinema "maggiorenne".

Excursion dans la lune (1908)
L'amante della Luna (Rêve à la lune, 1905)
A la conquête de l'air (1901)

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