In un mondo devastato da una epidemia che ha trasformato tre quarti dell'umanità in zombies, il mestiere di cacciatore di morti viventi è diventato molto remunerativo, e quando i mostri cominciano a scarseggiare, qualcuno ha la brillante idea di diffondere ad arte il virus per incrementare gli affari. Ryn Baskin (Clint Glenn), un solitario "zombie hunter" che ha messo da parte già un bel gruzzoletto, entra in conflitto con la banda di Blythe Remington che non tollera concorrenti: ferito in una sparatoria e creduto morto, Baskin riprende ben presto le armi per vendicarsi.

Zombie-movie fantascientifico incorniciato in una ambientazione da film western. Il regista Gerald Nott sostituisce i cavalli con rombanti motociclette, ma per il ritratto dei protagonisti - il personaggio di Baskin è chiaramente modellato sulla figura degli "eroi senza nome" di Clint Eastwood - prende ispirazione dai sinistri pistoleri dello "spaghetti western" filtrati dalla tradizione americana. Il titolo stesso rimanda per assonanza a The Quick and the Dead (Pronti a morire) di Sam Raimi e l'uso frequente di primissimi piani, la tecnica delle inquadrature, l'atmosfera cupa e surreale della vicenda, richiamano il cinema di Sergio Leone.

Lo spunto è interessante e gli zombies sono abbastanza realistici, ma la storia è largamente prevedibile e la regia non va oltre i livelli di un accademico esercizio di stile.