GAMERA: CHIISAKI YUSHA-TACHI
  
Produzione: 2006 - Giappone, Kadokawa Daiei Pictures Inc., col., 96 min.
Regia: Ryuta Tazaki
Sceneggiatura: Yukari Tatsui
Musica: Yoko Ueno
Interpreti: Kaho, Kanji Tsuda, Susumu Terajima, Ryo Tomioka, Tomorowo Taguchi
Nel 1973, Gamera si autodistrugge trascinando con sé nella morte i mostruosi Gayos che assediano un villaggio giapponese. Trent'anni dopo, la tragica storia rischia di ripetersi. Un bambino che aveva assistito all'epico scontro di allora, è diventato uomo; ha perduto da pochi mesi la moglie in un incidente stradale e vive nella cittadina costiera di Iseshima con il figlioletto Toru. Egli ignora che il piccolo Toru si è preso cura di una tartaruga nata da un uovo rinvenuto in spiaggia, su una luminescente roccia rossa. La tartaruga, ribattezzata Toto (è il nomignolo affettuoso con il quale la mamma chiamava il piccolo Toru), possiede incredibili poteri: non solo cresce in maniera rapidissima, ma è capace di volare e di sprigionare dalla bocca piccoli globi di fuoco. Convinto dall'amica Mai di aver allevato il figlio della leggendaria Gamera, Toru si risolve, pur con rammarico, a lasciarla libera di seguire il suo destino, ma, tempo dopo, è felice nel vederla tornare quando la città e la costa sono improvvisamente devastate dalle scorrerie di Zudus, una gigantesca creatura rettileforme emersa dalle profondità degli abissi. Soltanto Toto può salvare gli abitanti dalla furia di Zudus, ma per riuscirvi - senza autodistruggersi come fece Gamera - ha bisogno dell'energia trasmessa dalla misteriosa pietra rossa sulla quale è nata. La tartaruga Toto, scambiata per un pericoloso mostro, è, però, perseguitata dall'esercito, e Taru ha regalato la pietra rossa alla sua amichetta Mai, ricoverata in ospedale per una delicata operazione...
Alcuni nostalgici fans di Gamera hanno gridato allo scandalo, ma il film non è irrispettoso nei confronti della tradizione dei Kaiju-eiga. Le situazioni tipiche del filone - il mostro amico dei bambini; i bambini più saggi degli adulti; i simbolismi favolistici dell'innocenza, delle forze del Male e della purezza incontaminata della natura costantemente in pericolo per i dissesti ambientali - sono riproposti diligentemente e le nuove tecniche cinematografiche modernizzano soltanto in parte gli effetti speciali lasciando intatta l'impressione di antica artigianalità. L'avventura è senza dubbio un po' anacronistica, ma è ben diretta e ben recitata e nell'insieme non manca di vivacità e di spettacolarità: il pubblico dei giovanissimi - almeno in Giappone - le ha tributato il giusto successo.

Titolo internazionale: Gamera the Brave.

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