Con un po' di presunzione, l'esordiente regista ha accostato questo Mimic 3 al celebre "La finestra sul cortile" di Hitchcock. Operati i dovuti distinguo, si deve riconoscere che esistono numerose similarità tra le due trame, che vedono il protagonista immobilizzato in casa vivere di riflesso la vita dei suoi dirimpettai, dei quali impara carattere ed abitudini così bene da riconoscere subito un avvenimento insolito e dal contenuto delittuoso. Nel complesso un film interessante, costruito con cura attenta ai personaggi, con tecniche di ripresa di buon livello e con validi effetti speciali, che si guadagna una ampia sufficienza.

Preceduto da Mimic (1997) e Mimic 2 (2001). In realtà Mimic 2 e Mimic 3 non sono dei veri e propri sequel, in quanto sviluppano vicende del tutto autonome che hanno pochi addentellati con il primo Mimic, col quale condividono davvero soltanto lo scenario in cui si svolgono. E' più o meno ciò che è accaduto allo Scanners di Cronenberg, che ha fornito ispirazione a ben altri quattro film.

Titolo alternativo: Mimic: Sentinel.