THE BIG EMPTY
  
Produzione: 2003 - USA, Echo Lake Productions/Rainstorm Entertainment Production/North by Northwest Entertainment, col., 94 min.
Regia: Steve Anderson
Sceneggiatura: Steve Anderson
Effetti speciali: CREO
Musica: Brian Tyler
Interpreti: Jon Favreau, Rachael Leigh Cook, Sean Bean, Daryl Hannah, Kelsey Grammer, Joey Lauren Adams, Adam Beach, Bud Cort, Jon Gries, Gary Farmer, Brent Briscoe, Melora Walters
Ventisettemila dollari in contanti per trasportare una valigetta azzurra sigillata fino a Baker, fermata d'autobus sperduta nel desertico entroterra californiano, e consegnarla ad un camionista, soprannominato Cowboy, che l'attende. Questa offerta, certo sospetta ma allettante, viene fatta da Neely, uno strano vicino di casa, a John Person, attore disoccupato e squattrinato, in attesa di sfratto dal suo appartamentino di Hollywood. Inevitabilmente Person accetta, anche se le sue preoccupazioni aumentano quando Neely gli consegna un revolver da usare per difendere ad ogni costo il bagaglio, evidentemente prezioso. Mentre cerca Cowboy, del quale a Baker non c'è traccia, Person si lascia coinvolgere in un ambiguo rapporto con Stella e Ruthie, madre e figlia, e con Randy, il focoso e gelosissimo fidanzato di quest'ultima. Poi sopraggiunge l'agente speciale Banks, che lo cerca per interrogarlo in merito alla misteriosa morte per decapitazione del suo vicino Neely, ultimo di una lunghissima serie di vittime e di sparizioni. E quando, nella folle girandola di inspiegabili avvenimenti, si inserisce Cowboy ricomparso all'improvviso, il malcapitato Parson realizza finalmente di trovarsi coinvolto in una enorme ed incomprensibile trama, dai risvolti quasi soprannaturali. Il mondo è impazzito o invece tutto proviene, come sussurrano da sempre gli abitanti del posto, da una vicina base segreta stabilita dagli alieni, anticamera dello spazio o ingresso di un universo parallelo chiamato The Big Empty?

Una vicenda complessa ed interessante, anche se non priva di qualche debolezza, che il regista-sceneggiatore Steve Anderson sembra condurre sui binari tipici del thriller o del mystery-movie e che solo nel finale invece insinua, anche se non esplicita, connotazioni di carattere fantascientifico.

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