THE
SUM OF ALL FEARS |
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Titolo italiano: AL VERTICE DELLA TENSIONE | |||
Produzione: 2002 - USA, Mace Neufeld Productions/Paramount, col., 124 min. | |||
Regia: Phil Alden Robinson | |||
Sceneggiatura: Paul Attanasio, Daniel Pyne da un romanzo di Tom Clancy | |||
Effetti speciali: Intrigue, The Howard Anderson Company, Rhythm and Hues | |||
Musica: Jerry Goldsmith | |||
Interpreti: Ben Affleck, Morgan Freeman, James Cromwell, Liev Schreiber, Ken Jenkins, Bridget Moynahan, Alan Bates, Ciarán Hinds, Philip Baker Hall, Ron Rifkin, Bruce McGill, Colm Feore, Josef Sommer, Ken Jenkins, Michael Byrne, John Beasley, Jamie Harrold | |||
Una bomba atomica perduta da un aereo israeliano abbattuto durante la Guerra del Kippur del 1973 finisce nelle mani del neonazista Dressler (Alan Bates) che ha in mente di scatenare un conflitto tra Russia e Stati Uniti per spazzare via per sempre dal mondo democrazia e comunismo. Il clima di incertezza che si è creato alla Casa Bianca dopo l'insediamento al Cremlino del nuovo leader Alexander Nemerov (Ciaran Hinds), i cui orientamenti politici - specialmente sulla spinosa questione della Cecenia - sono ancora sconosciuti, sembra favorire il disegno del fanatico criminale. Mentre il giovane analista Jack Ryan (Ben Affleck) su incarico del direttore della CIA William Cabot (Morgan Freeman), è impegnato a studiare la personalità di Nemerov, gli eventi precipitano: l'ordigno, riattivato da tre scienziati russi, esplode nel gremitissimo stadio di Baltimora durante una finale di rugby e il presidente Fowler (James Cromwell), scampato alla morte per miracolo e persuaso che sia in corso un'aggressione russa, sottoscrive l'ordine della ritorsione armata. Jack Ryan, che ha scoperto il complotto, si prodiga per evitare lo scoppio di una guerra dalle conseguenze apocalittiche. | |||
Se non fosse per la tragedia dell'11 settembre, l'intreccio non sarebbe molto dissimile da quello di tanti avventurosi fantaspionistici degli anni '60. Realizzata alla vigilia dell'attentato alle Torri Gemelle, la pellicola andò in distribuzione un anno dopo, spingendo gli sceneggiatori a riimaneggiare in parte qualche situazione per mantenere un prudente distacco dalla cronaca di quei giorni, sfrondando la storia di possibili risvolti ironici e sottolineando il messaggio ammonitore contro lo spettro del terrorismo internazionale. L'elemento fantapolitico della minaccia di una terza guerra mondiale si colloca nell'ambito del filone tracciato nel 1964 da Sidney Lumet con Fail-Safe (A prova di errore), ma l'andamento drammatico della vicenda, la stessa confezione hollywoodianamente curata, e le motivazioni dei personaggi - specialmente quelle del capo dei terroristi (un Alan Bates sprecato in un terribile ruolo caricaturale) che riciclano la bomba degli anni '70 - convincono poco o rischiano di apparire enfatici o retorici. Il Male - sembra semplicisticamente suggerire il film - mette nel sacco i presidenti, i ministri, i consiglieri e gli specialisti dei servizi segreti delle due super-potenze che reggono le sorti dell'umanità poichè essi sono infantilmente arroccati su pregiudizi ideologici duri a morire e risultano pertanto massimamente vulnerabili e strumentalizzabili; ma il Male è destinato alla sconfitta se incontra un uomo che ragiona di testa propria: un uomo educato al valore della verità, capace di disubbidire ai potenti quando è necessario farlo, e pronto ad affrontare il pericolo (...radiazioni atomiche comprese...) per salvare - magari con l'aiuto di un telefono cellulare - la patria e, ovviamente, la ragazza che ama. |
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La partecipazione di un gruppo di esperti comprimari bilancia la prevedibile interpretazione di Ben Affleck nei panni del giovane e ancora inesperto Jack Ryan, il personaggio creato dalla fantasia del romanziere e produttore Tom Clancey, già portato sullo schermo da Alec Baldwin (Caccia a Ottobre Rosso) e da Harrison Ford (Giochi di potere, Sotto il segno del pericolo). |
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