CHIK YEUNG TIN SI
  
Titolo italiano: SO CLOSE
Produzione: 2002 - Hong Kong, Columbia Pictures Film Production Asia, 110 min.
Regia: Corey Yuen
Sceneggiatura: Jeff Lau
Effetti speciali: Roger Bolton, Francis Fung, Laurence Lok
Musica: Sam Kao, Kenji Tan
Interpreti: Qi Shu, Zhao Wei, Karen Mok, Song Seung Hun, Yasuaki Kurata, Derek Wan, Michael Wai, Siu-Lun Wan, Shek Sau, Ki Yan Lam, Josephine Ho, Sheung Mo Lam, May Kwong, Fong Ping, Hee Ching Paw, Lau Yee Tat
Due sorelle - Lynne è una killer professionista, Sue una maga dei computer - colpiscono un'azienda leader nel settore dell'informatica che ha stretti legami con un'organizzazione criminale responsabile della morte dei loro genitori. Polizia e assassini prezzolati si mettono sulle loro tracce per catturarle o ucciderle, ma le ragazze prevengono ogni loro mossa grazie al "World Panorama", un sistema di telecamere satellitari inventato dal defunto padre che si inserisce in qualsiasi circuito chiuso fino a prenderne il controllo. Il rapporto tra le due sorelle non è privo di incomprensioni. Unite nella vendetta, sono divise da caratteri diametralmente opposti: Sue, la più giovane, ha soggezione dell'energica Lynne che mostra disprezzo per lei e per chiunque altro sia debole. Nella lunga battaglia per sfuggire alla caccia, decisivo sarà il ruolo di una poliziotta, Hong Yat Hong, che instaurerà proprio con Sue un feeling fatto di inconfessata, morbosa attrazione e di rivalità.

Nel male e nel bene - per superficialità di contenuti e spettacolarità della confezione -, il nuovo cinema di Hong Kong si mostra allievo volenteroso del più tecnologizzato cinema hollywoodiano d'azione. Questo film di Corey Yuen, giunto anche in Italia con il titolo con il quale è internazionalmente conosciuto, ne è una conferma. Ricco di coreografici (e poco credibili nella loro vertiginosità) combattimenti, di riprese al ralenty, di inquadrature spericolate, di gadget fantascientifici, di fastose scenografie ultramoderne, So Close trascura un'intrigante chiave di approfondimento psicologico delle tre protagoniste, mirando a soddisfare l'occhio dello spettatore a discapito dello spessore narrativo e del talento delle grintose interpreti.

Un Kolossal di "fanta-azione" che vuole essere soprattutto un esercizio di stile, ma che inesorabilmente sfugge di mano al regista sconfinando in più momenti nella noia e nella ripetitività.

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