THE
ONE
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Produzione: 2001 - USA, Revolution Studios/Hard Eight Pictures, col., 87 min. | |||
Regia:
James Wong
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Sceneggiatura: Glen Morgan, James Wong | |||
Effetti speciali: Kleiser-Walczak Construction Company, Digital Filmworks Inc., Computercafe | |||
Musica: Trevor Rabin, Paul Linford | |||
Interpreti: Jet Li, Carla Gugino, Delroy Lindo, Jason Statham, Steve Rankin, James Morrison, Archie Kao, Richard Steinmetz, Dylan Bruno, Harriet Sansom Harris, Tucker Smallwood, Ron Zimmerman, David Keats, Dean Norris, Darin Morgan, Kimberly Patton, Joel Stoffer, Mark Borchardt, Denney Pierce, Ken Kerman, Boots Southerland, Narinder Samra, Alan Purwin | |||
La MVA (Multi-Verse Agency), l'organismo che si occupa della sorveglianza e della sicurezza dei 125 universi paralleli conosciuti, insegue un suo ex agente, Gabriel Lawless (Jet Li), il quale sta uccidendo gli altri sè stesso di ogni realtà alternativa, avendo scoperto che l'energia vitale di ciascuna vittima si redistribuisce nei superstiti. Una volta eliminati tutti, il criminale si troverà in possesso di una somma di forza, resistenza e velocità che lo renderanno invincibile. Ed eludendo sempre la caccia degli uomini della MVA, Lawless è ad un passo dal divenire l'Unico, perchè un solo altro sè stesso rimane da distruggere: Gabriel Yulaw (ancora Jet Li). Ma quest'ultimo, perduta la propria moglie per mano dell'assassino, si rivelerà il più letale ed agguerrito degli avversari. | |||
Accostato con superficialità a Matrix per le funamboliche scene di combattimenti marziali (che pure ci sono in abbondanza, ma che esistevano nel cinema ben prima che i fratelli Wachowski ne perfezionassero le tecniche di ripresa), questo film poggia invece su un concetto scientifico assai diverso ed altrettanto interessante: il "multiverso". L'universo multiplo, composto da una serie di realtà parallele simili tra loro, ciascuna con le sue grandi e piccole peculiarità, sembra proprio quello immaginato da Fredric Brown nel suo "What Mad Universe" ("Assurdo Universo", I Romanzi di Urania n. 25, 1953). Identico il finale, che vede il protagonista tornare, al termine della sua avventura, non al suo mondo originario, ma a quello che gli si presenta più favorevole. Anche l'organizzazione che sopraveglia e controlla l'ordine tra le dimensioni ha il suo riferimento nella Polizia Paratemporale di Henry Beam Piper ("Lord Kalvan of Otherwhen", Galassia n. 87, 1968). Una interpretazione molto al di sopra dei suoi standard abituali per Jet Li (Arma letale 4), vero campione di discipline marziali estreme, che solo in sè stesso trova un avversario all'altezza. Una pellicola d'azione spettacolare e visivamente pregevole, che si fa perdonare le ingenuità di una sceneggiatura comunque coraggiosa nell'affrontare un tema originale ma alquanto difficile da portare sullo schermo. |
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