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DEHAM |
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Produzione:
2001 - India, col., 120 min. |
Regia:
Govind Nihalani |
Sceneggiatura:
Govind
Nihalani dall'opera teatrale di Manjula Padmanabhan |
Effetti
speciali: The
FX Factory |
Musica:
Roy Venkatraman |
Interpreti:
Kitu
Gidwani, Joy Sengupta, Aly Khan, Surekha Sikri-Rege, Julie Ames |
Ispirato
al dramma della poliedrica artista indiana Manjula Padmanabhan, il film
è un'amara metafora sui conflitti economici, politici e culturali
tra mondo capitalistico e paesi poveri. Ambientato in una claustrofobica
Bombay del 2022 racconta di Om Prakash, un giovane disoccupato, che, spinto
dalla disperazione, accetta di offrire i propri organi alla Interplanta,
una società multinazionale che opera illegalmente nel settore dei
trapianti su commissione di facoltosi clienti, in cambio di una vita agiata
per la sua famiglia. Falsificando lo stato civile - la società, per
sfuggire a possibili complicazioni legali accetta soltanto donatori single
- Om stipula il contratto, ma la sua vita diventa un inferno, non soltanto
a causa delle sregolatezze del fratello Jeetu e dei turbamenti della moglie
Jaya costretta a fingersi sua sorella, ma soprattutto perché scopre
che Interplanta gli sostituirà gli organi asportati con organi elettronici
trasformandolo di un ibrido uomo-macchina. |
Tiepidamente
accolto dalla critica americana che ne ha sottolineato la convenzionalità
dell'intreccio "faustiano" e le non sempre convincenti soluzioni
stilistiche, Deham ("Il corpo") è, comunque una
pellicola interessante, che testimonia una nuova attenzione da parte dell'industria
cinematografica indiana per le tematiche della fantascienza. |
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