TEENAGE
CAVEMAN
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Titolo italiano: ADOLESCENTE DELLE CAVERNE | |||
Produzione: 2001 - USA, Creature Features Productions LLC, col., 90 min. | |||
Regia: Larry Clark | |||
Sceneggiatura: Christos N. Gage | |||
Effetti speciali: Stan Winston Studio, First Unit Inc. | |||
Musica: Zoe Poledouris, Angel Roché Jr. | |||
Interpreti: Andrew Keegan, Tara Subkoff, Tiffany Limos, Stephen Jasso, Crystal Grant, Shan Elliot, Hayley Keenan, Paul Hipp, David Stifel, Rob Hill, David Monzingo, Joe Reader | |||
Privi - o quasi - della memoria del passato, i sopravvissuti all'apocalisse atomica vivono nelle caverne allo stadio semitribale, riuniti in clan per difendersi dai pericoli di una natura ormai ostile e sconosciuta. I capi hanno imposto regole ferree di convivenza e per scongiurare il pericolo della sovrappopolazione comandano ai loro giovani l'astinenza sessuale. In una di queste tribù, il giovane David uccide il capo che vuole sottrargli la compagna Sarah e, costretto all'esilio, intraprende un viaggio avventuroso nel mondo oltre i rassicuranti confini del villaggio. Raggiunta, insieme con un pugno di amici, una fatiscente città - ultima testimonianza della civiltà annientata - David e Sarah si imbattono in Neil e Judith, una coppia che è riuscita a conservare l'uso della tecnologia. I due, apparentemente immortali, mostrano ai ragazzi una possiblile felicità, ma il modello di vita prospettato si rivela ben presto un incubo di sesso, droga e violenza che rinnega qualsiasi speranza di un futuro migliore. | |||
Larry Clark (autore di Kids e Another Day in Paradise) rielabora il soggetto dell'omonimo film di Roger Corman del 1958 (Teenage Caveman) tentando un abbinamento tra racconto post-apocalittico e istanze libertarie e provocatorie contro i falsi miti di ogni società del benessere. Visto come denuncia di una cultura prevaricatoria e autodistruttiva, il film presenta qualche motivo di interesse, ma la regia cade più volte nei tranelli della descrizione metaforica più superficiale, ulteriormente appesantita da uno stile di riprese enfatico e virtuosistico. Lo spunto drammatico di una ingegneria genetica deviata portatrice di un illusorio paradiso artificiale che deve cercare stimolo nel piacere proibito della manipolazione delle coscienze resta, in tal modo, marginale e molto poco anticonformista. |
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Il film del 1958 viene esplicitamente citato attraverso alcuni spezzoni
che scorrono sul televisore di Neill e Judith. |
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