ANOMALIYA |
|||
Produzione: 1993 - Russia, Kinotavr, col., 83 min. | |||
Regia: Yuri Yelkhov | |||
Sceneggiatura: Yuri Yelkhov dal romanzo "All Flesh Is Grass" di Clifford D. Simak | |||
Musica: Edison Denisov | |||
Interpreti: Juozas Budraitis, Aleksandr Filippenko, Evgeniy Steblov, Vladimir Balashov, S. Panfilova, Rostislav Yankovsky, Valeri Nosik, Mark Rudinshtejn | |||
Un villaggio di campagna si trova improvvisamente tagliato fuori dal resto del mondo da una barriera invisibile che non lascia oltrepassare uomini e animali. Alexander, figlio di un botanico, e poche altre persone che come lui vivono quasi emarginate dal paese, si scoprono ad essere intermediari di una forma di vita aliena, proveniente da una prossima dimensione temporale, che vuole scambiare e arricchire il proprio sapere con quello dell'umanità. Attraverso misteriose voci che parlano da incredibili telefoni senza fili e un globo luminescente che racchiude i destini di infiniti mondi, Alexander, guidato da un pover'uomo creduto scomparso da tempo, entra nella realtà parallela varcando un ingresso temporale situato nella serra del padre. Ai suoi occhi, l'intelligenza aliena si manifesta nella forma di sterminati campi di fiori purpurei capaci di materializzare qualsiasi bisogno degli uomini. Mentre attorno al villaggio si accampano reparti dell'esercito, giornalisti e folle di curiosi, l'organismo alieno spiega di aver già viaggiato per innumerevoli mondi contigui al nostro, acquisendo gradualmente la sapienza di specie estinte da secoli: agli uomini, esso chiede di coesistere in prospettiva di un avvenire di pace. Quando si apprende che la condizione necessaria allo scambio è la definitiva rinuncia da parte delle grandi nazioni alle armi nucleari e alla conseguente minaccia della distruzione, Alexander, eletto a portavoce dei fiori purpurei, capisce che l'ottusità dei potenti, le loro rivalità e i loro reciproci rancori, rischiano di trasformare in tragedia quella che appare una pacifica invasione. | |||
Buon adattamento cinematografico - pur con un finale più pessimista - di un bel romanzo di Clifford D. Simak, edito in italia con il titolo "Il villaggio dei fiori purpurei", nel quale l'alieno incarna l'utopia di un mondo senza guerre, così come il fiore idealizza la più eterea bellezza. Il racconto, riambientato nella Russia contemporanea, è in sintonia con la migliore tradizione fantascientifica della cinematografia dell'Est europeo, sempre attenta a valorizzare parabole sulle inquietudini dell'esistenza e suggestioni socio-filosofiche sulla storia dell'umanità. | |||
Il film è diretto e sceneggiato da Yuri Yelkhov, autore anche di Otstupnik. |
|||
© | |||
|