DVOJROLE
  
Produzione: 1999 - Cecoslovacchia/Francia, Pascal Judelewicz/Les Films des Tournelles, col., 97 min.
Regia: Jaromil Jires
Sceneggiatura: Jaromil Jires, Jaroslava Moserová-Davidová
Musica: brani da Miloš Štìdroò e Wolfgang Amadeus Mozart
Interpreti: Tereza Brodská, Jan Hartl, Karel Roden, Slávka Budínová, Lubor Tokoš, Vladimír Hauser, Ladislav Koláø, Zdenìk Junák, Roman Vojtek, Dana Poláková
Perduto il controllo della macchina, un'anziana professoressa investe la giovane Yvetta riportando ella stessa gravi ferite. Nell'ospedale nel quale sono ricoverate d'urgenza, il chirurgo comprende che entrambe versano in condizioni disperate, ma poichè l'insegnante dà ancora segni di attività cerebrale, decide di tentare il trapianto del suo cervello nel cranio della ragazza convinto di poter salvare almeno una vita. La donna che, al termine di una lunga degenza, uscirà dall'ospedale, saprà di possedere il corpo di Yvetta e il cervello dell'altra: l'esistenza le mostrerà nuove e impensate sfumature che le procureranno ansie sconosciute e gioie mai prima provate, dividendola tra l'ansia della giovinezza e la sensibilità di adulta.
Alle soglie del 2000, imbastire una storia su un tema così a lungo sfruttato come quello del trapianto di cervello può sembrare uno sforzo risibile o molto anacronistico. Ma a Jaronil Jires - veterano della cinematografia ceca - non interessano i risvolti orrorifici della vecchia fantamedicina, ma la possibile interpretazione in chiave esistenzialistica di un'ipotesi fantastica. La vicenda della protagonista che vive due volte è una parabola su chi ha il coraggio di rinascere alla vita; una metafora sul coraggio di vivere, tratteggiata senza slittamenti moralistici o facili cadute nel sentimentalismo.
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