INVADER
  
Titolo italiano: INVADER
Produzione: 1992 - USA, Very Big Motion Picture Corporation, col., 90 min.
Regia: Philip J. Cook
Sceneggiatura: Philip J. Cook
Effetti speciali: Michael McGee, Jon Thackery, Norman Gagnon, John R. Ellis
Musica: David Bartley
Interpreti: Hans Bachmann, A. Thomas Smith, Rick Foucheux, Robert Biedermann, Catherine Blais, Ralph Bluemke, Phil Bonifant, Brown Cardwell, Pat Carroll, John Cooke, Raymond Duff, James Henson, Hal Jordan
Frank McCall, reporter del "National Scandal", raggiunge la base aerea di Clarksburg, in Virginia, dove in seguito ad una violenta sparatoria sono stati massacrati alcuni militari. Ad indagare sull'accaduto c'è anche il capitano Anders del Dipartimento della Difesa e McCall capisce di aver a che fare con un caso scottante quando gli inquirenti rinvengono il cadavere di un soldato carbonizzato, colpito da un'arma sconosciuta. Nella base, intanto, si prepara il test di un F23, prototipo di un velivolo da guerra concepito con la più sofisticata tecnologia. Ma dopo che il volo dimostrativo si è concluso in tragedia, con lo schianto dell'aereo che non rispondendo ai comandi del pilota minaccia di fare una strage, il colonnello Faraday decide di confessare a McCall e ad Anders che ASMODEUS, il software impiegato, è un rivoluzionario sistema ricavato da un ordigno di origine extraterrestre rinvenuto due anni prima. Incalzato dagli sviluppi della situazione, Anders si convince che ASMODEUS, oltre ad alterare la personalità dell'uomo, sta infettando i sistemi di difesa riprogrammandoli a proprio piacimento. Inseguiti da schiere di militari "zombificati", l'agente e il giornalista fuggono a bordo di un F19 per allertare il Pentagono e dopo aver vinto l'iniziale scetticismo degli uomini di Washington preparano un sopralluogo sulla base dove Faraday, succube anch'egli dell'intelligenza aliena, sta per innescare l'operazione "Gloriosa Aurora" con l'obiettivo di scatenare la guerra totale.

Scritto e diretto da Philip J. Cook, il film testimonia come anche le produzioni a basso costo, se sostenute da un minimo di fantasia, possano risultare piacevoli e interessanti.

La storia riprende i temi classici dell'invasione aliena e delle vittime "possedute" - per mezzo di uno strano elmetto che provoca il lavaggio del cervello - individuando nella tecnologia lo strumento che potrebbe veicolare la catastrofe. Costruito su scene d'azione di discreta fattura (ben congegnato è l'inseguimento del F19 nei cieli notturni), il racconto raggiunge il culmine nella rappresentazione del colossale robot guidato da ASMODEUS, che si nasconde nel sottosuolo della stazione militare. I protagonisti, pur concepiti su ovvi stereotipi, si caratterizzano con buona definizione, ma più di McCall (il reporter coinvolto per caso nell'avventura mentre è in cerca dello scoop che possa liberarlo dall'ingrato lavoro del giornale scandalistico) e di Anders (lo scontroso agente della Difesa, definito dai colleghi come un perdente perché non ama il gioco di squadra) è il colonnello Faraday - personaggio, inizialmente, del tutto anonimo - ad acquistare, a sorpresa, rilievo nel finale: plagiato dall'alieno, egli è la personificazione del più cieco militarismo dei super-falchi che si esalta nella concezione della guerra come suprema dottrina dell'ordine delle cose.

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