KING COBRA

Titolo italiano: KING COBRA

Produzione: 1999 - USA, Trimark Pictures, col., 93 min.
Regia: David Hillenbrand, Scott Hillenbrand
Sceneggiatura: David Hillenbrand, Scott Hillenbrand
Effetti speciali: Jeff Matakovich, Charles Chiodo, Edward Chiodo, Stephen Chiodo
Musica: David Berrel (David Hillenbrand)
Interpreti: Pat Morita, Scott Brandon (Scott Hillenbrand), Casey Fallo, Hoyt Axton, Joseph Ruskin, Courtney Gains, Eric Lawson, Arell Blanton, Jerry Kernion, Erik Estrada, Michael Leopard, Nick Jameson, Cedric Duplechain, Paul Morgan Fredrix, Gary Bristow, Catalina Larranaga, Megan Blake, Lang Yun, Michael Elton, Hailey Russo, Scott Boland

Uno spaventoso serpente lungo dodici metri striscia per le strade di Fillmore, sbucando improvvisamente dall'ombra, stritolando e addentando chiunque gli capiti a tiro. Una squadra di cacciatori affianca la polizia nel difficile tentativo di catturare ed uccidere il mostro, ma il rettile, quasi guidato da un istinto superiore e dotato di una perfida astuzia, riesce più volte a sfuggire alla ricerca e a rovesciare la situazione. La sua forza è effetto di un incidente avvenuto nel laboratorio del dottor Burns quando per un nefasto esperimento un suo assistente ha liberato una cavia mutante, nata da un incrocio tra un cobra reale e un crotalo.

Quando l'erpetologia e l'ingegneria genetica si incontrano sugli schermi del fanta-horror c'è sempre da aspettarsi una storia ricca di brividi, ma giocata su un impianto che di solito è prevedibile o ripetitivo. Il film in questione ne è una conferma. Uscita due anni dopo Anaconda (e furbescamente reintitolata Anaconda 2 nell'edizione video americana) la pellicola offre al pubblico una manciata di forti emozioni e un "bel" mostro realizzato - con discreta perizia - dai fratelli Chiodo: nessun sottinteso messaggio sull'ecologia o sulla scienza irresponsabile, ma un semplice intrattenimento con qualche dimenticabile incongruenza (...la scena del ricercatore che sperimenta su se stesso il siero estratto dal veleno è, di fatto, irrilevante ai fini dell'intreccio).

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