LAST LIVES
  

Titolo italiano: LAST LIVES - L'ULTIMO CONFINE

Produzione: 1997 - USA, Promark Entertainment Group, col., 90 min.
Regia: Worth Keeter
Sceneggiatura: Dan Duling
Effetti speciali: Jaison Stritch, Greg Hull
Musica: Greg Edmonson
Interpreti: C. Thomas Howell, Jennifer Rubin, Billy Wirth, Judge Reinhold, David Lenthall, Robert Pentz, Richard Fullerton, Rick Wagner, Talmadge Ragan, Michael Monks, John Bennes, Ray Bouchard, J.C. Quinn, George Gaffney, David Hugghins, Fred Nash, Keith Harris, Dan Duling, David Cutting, David Hagar

Il dottor Merkhan, scienziato di una dimensione parallela al nostro mondo, invia sulla Terra Malakai, un assassino in attesa di condanna a morte, scelto come cavia per un mai tentato esperimento di viaggio spazio-temporale. Malakai, ossessionato da un ricordo indelebile, crede di incontrare la donna che ha amato in Adrienne, una ragazza promessa in sposa ad Aaron. L'esperimento dura un attimo, quanto basta a confermare la giustezza delle tesi dello scienziato, ma l'uomo, convinto di aver ritrovato l'amore perduto, intende tornare nel nostro presente per riprendersi colei che ha sempre cercato. Sfuggendo al controllo dei sorveglianti e dello stesso Merkhan, il criminale riesce nell'intento e rapisce la ragazza proprio mentre si sta celebrando il matrimonio. Aaron si mette sulle tracce del sequestratore, ma le sue ricerche non porterebbero a nulla se Merkhan non venisse in suo aiuto per fagli oltrepassare la barriera dimensionale e gli fornisse le armi (compreso uno straordinario bracciale che lo fa rivivere se colpito mortalmente) per combattere il rapitore.

L'"universo parallelo" è la dimensione speculare nella quale si ritrovano - al tempo stesso uguali e paradossalmente diversi - persone, situazioni e luoghi conosciuti. L'ipotesi, riferita a speculazioni scientifiche che trovano buone adesioni tra gli studiosi, non ha prodotto in campo cinematografico opere memorabili (La Jetée è una delle poche eccezioni) costituendo generalmente spunto per commedie brillanti o sentimentali o, come in questo caso, per pellicole d'azione. L'idea di una dimensione parallela - come quella del viaggio nel tempo - svuota di certezza i concetti di identità e di realtà oggettiva, accentua drammaticamente la relatività dell'esistenza, invita a un tipo di riflessione e a dubbi che poco si abbinano alle esigenze dell'intrattenimento e dello spettacolo.

Il film di Worth Keeter è un prodotto di pura evasione - nato con tutta probabilità a rimorchio dell'applaudito Esercito delle dodici scimmie - che riadatta in chiave fantascientifica un intreccio, neanche troppo originale, tipico di un thrilling.

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