YAO SHOU DU SHI
Produzione: 1992 - Hong Kong, Golden Princess Film Production Limited, col., 87 min.
Regia: Peter Mak (Tai Kit Mak), Woo-ping Yuen
Sceneggiatura: Hark Tsui
Musica: Richard Yuen
Interpreti: Jacky Cheung, Roy Cheung, Leon Lai, Carman Lee, Tatsuya Nakadai, Michelle Reis, Woo-ping Yuen

Provengono da un lontano pianeta, hanno sembianze umane e da tempo si sono mescolati tra gli uomini. Sono i Reptoid. Imitando il comportamento e le abitudini quotidiane dei terrestri, si muovono insospettabilmente tra loro, ne condividono gli interessi, il lavoro e le donne: il loro disegno è perpetuare la specie sulla Terra fino a dominarla, eliminando o rendendo schiava l'umanità.
I Reptoid, decisi a seminare il terrore e a scardinare dal basso le strutture sociali, diffondono nelle grandi metropoli una nuova droga pesante, "Happiness", che se da un lato promette uno strepitoso viaggio verso la felicità, dall'altro, producendo assuefazione, conduce inevitabilmente alla morte. Messa in allarme dal crescente numero di vittime e da un'improvvisa escalation della microcriminalità, la polizia indaga per individuare gli spacciatori e smascherare l'organizzazione che sta a monte.
I sospetti si appuntano su Daishu, un enigmatico uomo d'affari, ma questi è innocente. Reptoid egli stesso, combatte contro la propria razza deciso a difendere l'umanità della quale sente ormai di far parte. Insieme alla propria figlia e all'impavido poliziotto Taki, Daishu ingaggia un confronto mortale con i subdoli invasori.

Negli anni '80 e '90, la fantascienza cinematografica giapponese, meno interessata al tradizionale filone dei film sui mostri, trae sempre più frequentemente ispirazione dai "manga" di maggior successo presso il pubblico giovanile. Ai mostri della Toho, simboli di un radicato terrore per il nucleare, si preferiscono gli uomini stessi, o meglio, i loro corpi, capaci di incredibili mutazioni fisiche. L'uomo-mostro, creatura infernale o aliena che si camuffa sotto le rassicuranti apparenze del cittadino comune, riflette una nuova paura: quella dell'altro, dello sconosciuto che ci sta accanto, del vicino di casa con il quale non si riesce a comunicare. Una paura nuova e diffusa, radicata nella metropoli contemporanea nella quale i rapporti individuali sono falsati fino all'alienazione e lo stesso concetto di identità è frantumato dal dubbio.

Il film, negli Stati Uniti, è conosciuto con il titolo Wicked City.

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