Provengono
da un lontano pianeta, hanno sembianze umane e da tempo si sono mescolati
tra gli uomini. Sono i Reptoid. Imitando il comportamento e le abitudini
quotidiane dei terrestri, si muovono insospettabilmente tra loro, ne condividono
gli interessi, il lavoro e le donne: il loro disegno è perpetuare
la specie sulla Terra fino a dominarla, eliminando o rendendo schiava
l'umanità.
I Reptoid, decisi a seminare il terrore e a scardinare dal basso le strutture
sociali, diffondono nelle grandi metropoli una nuova droga pesante, "Happiness",
che se da un lato promette uno strepitoso viaggio verso la felicità,
dall'altro, producendo assuefazione, conduce inevitabilmente alla morte.
Messa in allarme dal crescente numero di vittime e da un'improvvisa escalation
della microcriminalità, la polizia indaga per individuare gli spacciatori
e smascherare l'organizzazione che sta a monte.
I sospetti si appuntano su Daishu, un enigmatico uomo d'affari, ma questi
è innocente. Reptoid egli stesso, combatte contro la propria razza
deciso a difendere l'umanità della quale sente ormai di far parte.
Insieme alla propria figlia e all'impavido poliziotto Taki, Daishu ingaggia
un confronto mortale con i subdoli invasori.
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Negli anni '80 e '90, la fantascienza cinematografica giapponese,
meno interessata al tradizionale filone dei film sui mostri, trae sempre
più frequentemente ispirazione dai "manga" di maggior
successo presso il pubblico giovanile. Ai mostri della Toho, simboli di
un radicato terrore per il nucleare, si preferiscono gli uomini stessi,
o meglio, i loro corpi, capaci di incredibili mutazioni fisiche. L'uomo-mostro,
creatura infernale o aliena che si camuffa sotto le rassicuranti apparenze
del cittadino comune, riflette una nuova paura: quella dell'altro, dello
sconosciuto che ci sta accanto, del vicino di casa con il quale non si
riesce a comunicare. Una paura nuova e diffusa, radicata nella metropoli
contemporanea nella quale i rapporti individuali sono falsati fino all'alienazione
e lo stesso concetto di identità è frantumato dal dubbio.
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