SPLIT SECOND

Titolo italiano: DETECTIVE STONE

Produzione: 1992 - G.B., Challenge Film Corporation/Muse Productions, col., 90 min.
Regia: Tony Maylam, Ian Sharp
Sceneggiatura: Gary Scott Thompson
Effetti speciali: Stephen Norrington, Alan Whibley, Ian Morce, Kate Murray, Cliff Wallace
Musica: Francis Haines, Stephen Parsons
Interpreti: Rutger Hauer, Kim Cattrall, Michael J. Pollard, Neil Duncan, Alun Armstrong, Pete Postlethwaite, Ian Dury, Roberta Eaton
Londra, anno 2008.
Il Tamigi ha rotto gli argini ed ha trasformato le strade cittadine in rigagnoli putrescenti ed acquitrini ristagnanti. Tra il fango e la sporcizia scorrazzano orde di topi famelici. Sotto un cielo di piombo, la polizia indaga su un sanguinario assassino che infierisce con furia sovrumana sulle vittime, ne strappa il cuore e lo divora. Responsabile degli atroci, insensati delitti è una spaventosa creatura mutante che lascia oscuri messaggi scritti con il sangue delle vittime, orecchianti le profezie sull'avvento dell'Anticristo. Il detective Stone che in passato è stato ferito dal mostro quando non ha saputo salvare un suo collega, ne segue le tracce con ostinata perseveranza. Tra lui e la creatura esiste una sorta di intuizione telepatica e gli stessi messaggi sembrano indizi lasciati a bella posta all'attenzione dell'uomo. Lo scontro finale avviene in una galleria della metropolitana: il mostro, per essere ucciso, deve essere privato del cuore poiché nel cuore esso ha accumulato l'energia vitale delle sue vittime.

Il film rilegge in chiave di horror futuristico il poliziesco metropolitano incentrato sulla figura del serial killer.
L'originalità del soggetto sta nella ricerca di una continuità contenutistica tra il detective, il mutante assassino e l'ambiente che li circonda. La città fatiscente è l'aborto di uno sviluppo tecnologico non più controllabile; il mostro è l'incarnazione di una violenza irrazionale che nella violenza si autorigenera, e il detective Stone è simbolo di un concetto di giustizia molto soggettivo che cerca giustificazione nella sfida e trae vigore dall'essere sfidato. Stone, la creatura e la città appartengono tutti al lato oscuro della coscienza: ciò che li differenzia è soltanto il diverso grado di tendenza autodistruttiva.
Sulla carta il film promette risultati discreti, ma la ricerca insistita dell'effetto raccapricciante sminuisce l'interessante spunto del soggetto e ne banalizza le atmosfere da racconto gotico e le pur buone scenografie notturne di una città da incubo.
Cadono nel gratuito o restano del tutto esteriori i possibili riferimenti allo stile di
Blade Runner.

Le sequenze del duello finale sono state girate da Ian Sharp.

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