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DELICATESSEN
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Titolo
italiano: DELICATESSEN
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Produzione:
1991
- Francia, Constellation/Hachette Première/ Sofinergie Investimage/ Union
Générale Cinématographique, col., 99 min. |
Regia:
Marc Caro, Jean-Pierre Jeunet |
Sceneggiatura:
Gilles
Adrien, Marc Caro, Jean-Pierre Jeunet |
Effetti
speciali:
Duboi |
Musica:
Carlos
d' Alessio |
Interpreti:
Pascal
Benezech, Dominique Pinon, Marie-Laure Dougnac, Jean-Claude Dreyfus, Karin
Viard, Ticky Holgado, Anne-Marie Pisani, Boban Janevski, Mikael Todde, Edith
Ker, Jacques Mathou, Rufus, Howard Vernon, Chick Ortega, Sylvie Laguna,
Jean-François Perrier, Dominique Zardi, Patrick Paroux, Maurice Lamy, Marc
Caro, Eric Averlant, Dominique Bettenfeld, Jean-Luc Caron, Bernard Flavien,
David Defever, Raymond Forestier, Robert Baud |
Nel
condominio di una Parigi prossima ventura, dove il degrado fisico e morale
troneggia su tutto, si intersecano le storie di strani personaggi: papà,
mamma e figli Tapioca che sono affetti da una fame inestinguibile; la coppia
benestante che è tutta presa nei progetti di fantasiose maniere per
suicidarsi; i fratelli Kube che trascorrono i giorni costruendo insoliti
giocattoli e souvenir; il macellaio Clapet che scambia carne umana con sacchi
di lenticchie; sua figlia Julie che coltiva la passione per la musica studiando
al violoncello... Un giorno Julie si innamora di Louison, clown dall'animo
innocente, giunto nel caseggiato in cerca di alloggio e disposto a pagarsi
il vitto occupandosi della pulizia dei locali. Quando intuisce che il padre
lo ha scelto come nuova vittima per rifornirsi di carne, la ragazza non
esita ad allearsi con una banda di teppisti - i
"trogloditi vegetariani" che vivono nel sottosuolo -
per salvargli la vita. |
Atmosfere
surreali sottolineate da una fotografia cupa e da un accompagnamento musicale
stridente, enfatizzano le strane vicende dei protagonisti costretti a
condividere un palazzo simile ad una prigione bunker, visitato da un postino
pazzoide che riverbera la violenza del mondo esterno.
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Il
pubblicitario Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, vignettista umoristico e futuro
regista di Alien
4 - La clonazione,
collaborano alla realizzazione di un film eccentrico e visionario che strizza
l'occhio - con eclettica disinvoltura - a Gilliam, Fellini, Clair, Carné
e ai fumetti post-apocalittici francesi. Accolto tra gli applausi della
critica, il film inaugurerebbe la nuova stagione del "realismo magico
o poetico" del cinema francese.
Parabola feroce e amara dell'impossibilità di una convivenza civile,
o sarcastica parodia degli stilemi di un certo fanta-horror, il film è
senza dubbio un'opera originale e provocatoria, ma come tutti i film di
esordio che ambiscono allo status di "pellicola d'autore" sfiora
i difetti di un intellettualismo narcisistico che appesantisce il (possibile)
racconto di troppi e cervellotici significati. |
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