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KONETS
VECHNOSTI |
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Produzione:
1987 - Russia, Mosfilm, col., 137
min. |
Regia:
Andrei Yermash |
Sceneggiatura:
Andrei
Yermash, Budimir Metalnikov dal romanzo "The End of Eternity"
di Isaac Asimov |
Musica:
Eduard
Artemyev |
Interpreti:
Oleg
Vavilov, Vera Sotnikova, Georgi Zhzhyonov, Sergei Yursky, Gediminas Girdvainis,
Boris Ivanov, Boris Klyuyev, Mikk Mikiver |
Il
Consiglio degli "Eterni" riunisce una selezionatissima cerchia
di uomini dall'intelligenza superiore scelti per guidare l'umanità
verso un avvenire di pace e di progresso. Le sentinelle del Bene, addestrate
severamente a non commettere mai errori, libere dalle tentazioni dei sentimenti,
vivono in una asettica dimensione sovratemporale - le conquiste della loro
scienza hanno di fatto annullato le barriere tra passato e presente - per
sorvegliare e correggere il corso degli eventi, pronte ad intervenire al
primo accenno di sconvolgimento delle leggi della ragione. L'avvenire del
genere umano, scrupolosamente programmato dai sapienti custodi, si presenta
ordinato nel migliore dei modi, ma, improvvisamente, l'intero disegno rischia
di sfaldarsi per un evento imprevedibile: il giovane scienziato Harlan,
recentemente chiamato nel Consiglio per occuparsi delle modalità
e delle paradossali prospettive del viaggio infratemporale, cede alla forza
della passione innamorandosi di una donna che vive proprio nel flessibilissimo
tempo degli uomini... |
Interessante
adattamento cinematografico di un celebre romanzo di Isaac Asimov - uno
dei massimi scrittori di fantascienza inspiegabilmente trascurato dal cinema
che pure troverebbe nelle sue opere una miniera inesauribile di idee e di
storie - edito in Italia con il titolo "La fine dell'eternità".
L'attenta regia di Andrei Yermash e la suggestiva fotografia di Naum Ardashnikov
(entrambi avevano lavorato insieme nel 1983, in Lunnaya
raduga)
colgono efficacemente lo spirito della pagina scritta mettendo in scena
le contraddizioni e i limiti di un razionalismo trasformato in ferrea categoria
universale che ambisce ad incanalare in sè il momento effimero, libero
ed imponderabile dell'esistenza. |
© |
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