QUELLA
VILLA ACCANTO AL CIMITERO |
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Produzione: 1981 - Italia, Fulvia Film s.r.l.- Roma, col., 87 min. | |||
Regia: Lucio Fulci | |||
Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Giorgio Mariuzzo, Lucio Fulci, dal soggetto di Elisa Livia Briganti | |||
Effetti speciali: Gino De Rossi | |||
Musica: Walter Rizzati | |||
Interpreti: Katherine MacColl, Paolo Malco, Ania Pieroni, Giovanni Frezza, Silvia Collatina, Dagmar Lassander, Giovanni De Nava, Daniela Doria, Gianpaolo Saccarola, Carlo De Mejo, John Olson, Elmer Johnsson, Ranieri Ferrara, Teresa Rossi Passante, Lucio Fulci | |||
Il dottor Norman Boyle si trasferisce, insieme alla moglie Lucy e al figlioletto Bob, nella villa del professor Peterson, un collega che si è suicidato per oscuri motivi poco tempo prima, per continuarne le ricerche e gli studi. Il trasloco avviene sotto cattivi auspici: Bob, dotato di poteri telepatici, è perseguitato da visioni ammonitrici e Lucy è oppressa dalla cupa atmosfera che grava sulla casa, un edificio situato a ridosso di un antico cimitero. Dalle informazioni ottenute nella biblioteca del paese, Norman apprende che Peterson aveva, in realtà, trascurato gli studi per dedicarsi alla figura di Freudstein, un medico radiato dall'ordine verso la fine dell'Ottocento e primo proprietario della villa della quale ha preso possesso. In un crescendo di orrori, Norman scopre che Freudstein è riuscito a prolungare innaturalmente la propria esistenza ringiovanendo le cellule morte del proprio corpo con il trapianto degli organi delle persone che si sono trovate a vivere nella villa. Trasformato in una creatura da incubo, il folle scienziato attende nella buia cantina la famiglia Boyle per farne strazio. | |||
Lucio Fulci forza le regole del genere horror innescandovi motivi da ghost-movie e da fantascienza delle mutazioni. Il film non è probabilmente tra i migliori del regista, ma l'accumulo di situazioni splatter - facilitato, paradossalmente, dalla traballante coerenza narrativa della sceneggiatura - ed il gioco di inquadrature claustrofobiche ottimamente sostenuto dalla fotografia di Sergio Salvati conservano tutt'oggi una accentuata carica di tensione. | |||
Il regista appare brevemente nel film nel ruolo del professor Muller, il superiore diretto di Boyle. I protagonisti e gli altri personaggi sono appena abbozzati ed alcuni - come la misteriosa babysitter dallo sguardo enigmatico - restano incomprensibili nello svolgimento della vicenda o si rivelano - come la bambina e la donna fantasmi - soltanto nella conclusione. Memorabile, tuttavia, è il mostruoso professor Jacob Tess Freudstein (un nome che evoca incubi della mente ed orrori frankensteiniani): simile ad uno zombie, ha il corpo roso dalla putrefazione e una testa da manichino di legno dalle vuote occhiaie (...anche se i suoi occhi brillano nel buio in un paio di scene...); non ha voce e la sua presenza e le sue apparizioni sono annunciate da un angoscioso lamento di bambini. |
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Titoli di altre edizioni: The House by the Cemetery, Zombie Hell House, Aquella casa al lado del cementerio, Das Haus an der Friedhofsmauer, La maison près du cimetière. | |||
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