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THE
VINEYARD |
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Titolo
italiano: L'IMMORTALE |
Produzione:
1989
- USA/Canada, Vineyard Partners Ltd./Northstar Entertainment/Trans Atlantic
Entertainment, col., 95 min. |
Regia:
James Hong, William Rice |
Sceneggiatura:
James
Hong, Douglas Kondo, James Marlowe, dal soggetto di James Hong e Harry Mok |
Effetti
speciali: Peter
Konig |
Musica:
Paul
Francis Witt |
Interpreti:
James
Hong, Karen Witter, Michael Wong, Lars Wangberg, Cheryl Madsen, Cheryl Lawson,
Rue Douglas, Sean P. Donahue, Sherri Ball, Karl-Heinz Teuber, Ruth Lin,
Michael Quion, Lissa Zappardino, James Russo, Thomas M. Bryan, Rick Slater,
Satch Williams, René Pérez, Steve Vanden Brand Horning |
Un
gruppo di aspiranti attori, accompagnati dagli amici e da un giornalista,
ottiene un incontro con il dottor Elson Po (James Hong), un anziano
cinese, ricchissimo viticultore e produttore cinematografico a tempo perso,
che vive, appartato dal mondo, in un'isola tropicale di sua proprietà,
insieme alla moglie Tina. I visitatori sperano di trovare un finanziamento
per un film, ma il loro ospite, apparentemente molto cortese e generoso,
ha ben altri pensieri nella testa. Il dottor Po è, infatti, anche
negromante e scienziato, ed ha scoperto il modo di procurarsi un elisir
di lunga vita mescolando insieme scaglie di un antico amuleto di giada,
vino delle sue terre e sangue umano. Costretto a bere periodicamente la
pozione per non trasformarsi in un decrepito pluricentenario, l'uomo vive
nell'incubo che la moglie tradisca il suo segreto ed approfitta dell'occasione
per rifornire il suo laboratorio di nuove vittime, essendo le donne già
prigioniere ormai allo stremo delle forze fisiche... |
Stravagante
intreccio di horror, fantamedicina e zombies (... nel film ci sono anche
i cadaveri viventi di coloro che erano stati sepolti per concimare le vigne
...), sviluppato su una sceneggiatura zoppicante e prevedibile. James Hong
e William Rice fanno del loro meglio per imprimere ritmo alla storia puntando
su una sbrigativa confezione da B-Movie semiparodistico. Ma è difficile
perdonare gli scadenti effetti speciali e la mediocrità delle interpretazioni. |
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