CZULE
MIEJSCA |
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Produzione: 1981 - Polonia, Zespol Filmowy Kadr, b/n, 89 min. | |||
Regia: Piotr Andrejew | |||
Sceneggiatura: Piotr Andrejew, Andrzej Pastuszek | |||
Musica: Lech Branski | |||
Interpreti: Michal Juszczakiewicz, Hanna Dunowska, Katarzyna Owczarek, Marek Barbasiewicz, Hanna Stankówna, Mariusz Dmochowski, Anna Nehrebecka, Wlodzimierz Borunski, Anna Seniuk, Marian Opania, Marek Wojciechowski, Emilia Krakowska, Ewa Zietek, Liliana Glabczynska, Ernestyna Winnicka, Stanislaw Brejdygant, Jack Recknitz, Buguslaw Sobczuk, Wirgiliusz Gryn, Joanna Pacula, Tatiana Sosna-Sarno | |||
In un immaginario 1998, Jan, un giovane radiotecnico, solitario e introverso, è innamorato della studentessa di danza Ewa, che, sentimentalmente legata al volubile e cinico Allan, un manager di sicuro avvenire, segue il sogno di una improbabile affermazione artistica e del successo. Respinto dalla ragazza, Jan precipita in una profonda depressione e medita il suicidio. Nessuno, tra quelli che lo conoscono o lo incontrano, sembra curarsi del suo dramma... | |||
Il
film non è soltanto - come potrebbe sembrare - una tragica storia
d'amore. La vicenda di Jan è, soprattutto, la parabola di una profonda
crisi esistenziale e sociale che, secondo il regista polacco Piotr Andrejew,
segnerà il prossimo futuro della civiltà borghese. Vera protagonista del film è la cornice apocalittica di una metropoli paralizzata dalla crisi energetica, soffocata dall'inquinamento, imbarbarita dall'egoismo, dall'indifferenza, dalla incomunicabilità: una città non troppo immaginaria, alienante e invivibile, collocata nei territori fantasociologici di Alphaville. Andrejew fotografa un mondo mercificato che ha toccato il punto di non ritorno. I personaggi che si muovono sullo schermo sono frammenti di passioni che hanno perduto qualsiasi significato, simboli di una confusione dalla quale è ormai impossibile riemergere. |
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Titolo internazionale: Tender Spots. |
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