|
|
VIA
LATTEA ... LA PRIMA A DESTRA
|
|
Produzione:
1989
- Italia, P.A.G. Film International, col., 90 min. |
Regia:
Ninì Grassia |
Sceneggiatura:
Ninì
Grassia |
Musica:
Aldo
Tamborrelli |
Interpreti:
Marco
Perutz, Raffaella Bonfiglioli, Silvio Ciammarughi, Carlo
Croccolo, Benedetto
Casillo, Gegia, Diego Verdegiglio, Susanna Bugatti, Antonio Vergara, Emy
Valentino, Aldo Massasso, Renato Carotenuto |
Nel
3987, i saggi del pianeta Konda condannano una coppia e il loro figlioletto
a viaggiare separatamente nell'universo per scontare la (non meglio identificata)
pena di essere fuggiti dalla colonia e di aver sottratto risorse energetiche.
Il piccolo Mirko finisce sulla Terra nell'anno 1987, a Roccamorfina, un
paese dell'Italia meridionale, dove, badando bene a non rivelare la propria
identità per timore di essere scambiato per pazzo, si circonda facilmente
di una cerchia di amici fedeli. Insieme all'inseparabile Guaglione, un cane
randagio con il quale riesce a parlare, il ragazzino - che adesso si fa
chiamare Paolino - si affeziona alla maestra Elena, ai bambini e al direttore
dell'orfanotrofio nel quale ella lavora, stupisce tutti con la sua intelligenza,
entra addirittura in comunicazione con Gesù, San Gennaro e Sant'Antonio
(che egli sospetta extraterrestri) e scopre una decisiva passione per il
gioco del calcio.
Ovviamente, terminato il periodo di esilio, Mirko rinuncerà a tornare
su Konda. |
Ninì
Grassia scrive e dirige una commedia che vorrebbe suggerire una riflessione
sui
significati dell'amicizia, della tolleranza, dell'innocenza e dell'infanzia
abbandonata partendo dall'abusato spunto fantascientifico del visitatore
venuto dallo spazio, da un mondo peggiore del nostro. Ma il risultato è
una farsa incredibilmente sciatta, priva di ritmo e di umorismo, con pesanti
cadute di tono (l'assurda trovata di far agire Cristo e i santi) che possono
irritare anche il più laico tra gli spettatori.
Silvio Ciammarughi, il piccolo protagonista, ha una simpatica espressione
ironica dipinta sul viso, quasi non creda egli stesso alla cialtronesca
messa in scena nella quale è capitato, e il cane randagio Guaglione
se la cava meglio di tutti gli altri interpreti, compreso Carlo Croccolo,
caratterista di lunga esperienza, qui visibilmente spaesato. |
© |
|
|