YUME
  
Titolo italiano: SOGNI
Produzione: 1990 - Giappone/USA, Akira Kurosawa USA, col., 120 min.
Regia: Akira Kurosawa, Ishirô Honda
Sceneggiatura: Akira Kurosawa
Effetti speciali: Den-Film Special Effects Unit, Industrial Light & Magic, Ohira Special Effects
Musica: Shinichirô Ikebe
Interpreti: Akira Terao, Mitsuko Baisho, Toshie Negishi, Mieko Harada, Mitsunori Isaki, Toshihiko Nakano, Yoshitaka Zushi, Hisashi Igawa, Chosuke Ikariya, Chishu Ryu, Martin Scorsese, Masayuki Yui, Tessho Yamashita, Misato Tate, Catherine Cadou, Mieko Suzuki, Mugita Endo, Ryojiro Oki, Masaru Sakurai, Masaaki Sasaki, Keiki Takenouchi, Kento Toriki, Shu Nakajima, Tokuju Masuda, Masuo Amada, Sakae Kimura, Shogo Tomomori, Ryo Nagasawa, Akisato Yamada, Tetsu Watanabe

L'ottantenne Akira Kurosawa riflette sul significato della vita intrecciando la nostalgia dei ricordi all'ansia per il futuro e pacificandoli nel momento della morte.
Il film si compone di otto episodi, due dei quali - rispettivamente intitolati "Fujiama in rosso" e "Il demone che piange" - descrivono la fine del mondo scatenata dagli errori dell'uomo e da una scienza impazzita.
Dopo aver raccontato la magia dell'infanzia nel "Sole attraverso la pioggia" (...la corsa del bambino verso la fine dell'arcobaleno per implorare il perdono delle volpi spiate di nascosto) e nel "Pescheto" (...gli spiriti della Primavera si riconciliano con il bambino estraneo alla distruzione di alcuni alberi di pesco), la tragedia della guerra nella "Tormenta" (...un gruppo di soldati rischia la morte per assideramento durante una bufera) e nel "Tunnel" (...un drammatico incontro tra un ufficiale e i fantasmi dei suoi soldati caduti), l'incanto e il coinvolgimento emotivo dell'arte nei "Corvi" (...un artista entra in una tela di Van Gogh per essere testimone della sua morte), Kurosawa immagina l'apocalisse.
L
'esplosione di una centrale nucleare trasforma il Fujiama in un inferno di fuoco e mentre le genti corrono disperate verso il mare, il sognatore e una madre ascoltano attoniti da un ingegnere istupidito dal terrore la terribile sequenza degli effetti delle radiazioni: l'uomo si sbraccia inutilmente quasi a voler fermare il tempo e l'avanzare della nebbia radioattiva.
Dalla terra contaminata crescono strani fiori e piante mostruose. Un viandante incontra un essere deforme che mostrandogli la valle in cui vive piange sul proprio destino: la sua specie, fatta di mutanti dalle sembianze demoniache, è condannata a divorarsi secondo una scala gerarchica di colpe e lui sa di non poter sfuggire all'atroce destino che gli è assegnato. Nell'ultimo episodio, "Il villaggio dei Mulini", il regista si riconcilia con la vita descrivendo la serenità di un vecchio centenario che si prepara a seguire il corteo funebre di una donna amata in gioventù.

"...Dicono che la vita è dura, ma, credetemi, vivere è appassionante..."
Sogni
è un canto alla vita, alla natura e alle tradizioni della terra e, insieme, un grido contro la follia della guerra e l'uso improprio della tecnologia. Accolto con qualche riserva dalla critica che ha notato una certa retorica nella narrazione e uno stridente divario tra l'ispirazione poetica e lo spettacolare impegno produttivo (il film è stato realizzato con il determinante apporto finanziario di
Spielberg e il massiccio intervento della Industrial Light & Magic), Sogni è comunque un'opera limpida e sincera che conferma il talento e la vitalità di uno dei più grandi registi della storia del cinema.

Ishirô Honda ha collaborato con Kurosawa alla realizzazione dei due episodi apocalittici.

Titoli alternativi: Konna yume wo mita, Akira Kurosawa's Dreams, Dreams, I Saw a Dream Like This, Such Dreams I Have Dreamed.

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