In una base scientifico-militare si sperimentano tecniche di manipolazione genetica che dovrebbero condurre alla creazione degli Oxcom, umanoidi addestrati ad uccidere, da impiegare nelle più pericolose azioni di guerra. Cavie degli esperimenti sono intelligentissimi cani che, avendo in comune cellule cerebrali dei mostri, sono in contatto telepatico con loro. Quando, a causa di un incidente, un cane e un Oxcom fuggono dal laboratorio, i servizi di sicurezza, preoccupati che il segreto non trapeli, inviano sulle loro tracce l'agente Lem Johnson (Michael Ironside), autorizzato ad usare la forza per catturarli o eliminarli. Raccolto dal giovane Travis Cornell, l'animale impiega tutta la sua intelligenza nell'anticipare le mosse del mostro, che lasciato in balia di se stesso ubbidisce soltanto all'istinto della violenza, e nel proteggere il suo nuovo padrone e la sua famiglia da Johnson, il quale è altrettanto pericoloso essendo egli stesso un killer "riprogrammato" in laboratorio.

Il regista Jon Hess non sa restituire sullo schermo la tensione che anima il romanzo del prolifico Koontz (da noi pubblicato con il titolo "Mostri"), né sa dare interesse o sentimento al legame che si instaura tra il giovane Travis e il cane super-intelligente.
Il mostruoso Oxcom appare soltanto di sfuggita in poche scene e l'intera storia finisce col poggiare sulle spalle del sanguigno Michael Ironside che, come sempre, dà il meglio di sé nei ruoli da psicopatico.