THE
LAST CHASE
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Produzione: 1981 - Canada/USA, Argosy Films/The Canadian Film Development Corporation, col., 101 min. | |||
Regia: Martyn Burke | |||
Sceneggiatura: Martyn Burke, Roy Moore, C.R. O'Christopher | |||
Effetti speciali: Tom Fisher, James F. Liles, Matthew Yuricich | |||
Musica: Gil Melle | |||
Interpreti: Lee Majors, Burgess Meredith, Chris Makepeace, Alexandra Stewart, Diane D'Aquila, Harvey Atkin, George Touliatos, Ben Gordon, Hugh Webster, Deborah Burgess, Trudy Young, Moses Znaimer, Doug Lennox, Paul Amato, Sammy Snyders, Glenna Jones | |||
Alla fine del XX secolo, la crisi energetica e la sovrappolazione cominciano a produrre i primi effetti negativi sulle società industrializzate. I governi della costa orientale degli Stati Uniti hanno inaugurato una politica di severa austerity proibendo i beni superflui e, in primo luogo, l'uso delle macchine: gli abitanti per muoversi da un capo all'altro della città possono servirsi soltanto dei mezzi pubblici, dei lenti veicoli a motore elettrico o delle biciclette. Quando in California l'uso della macchina torna legale, l'ex corridore automobilistico Franklyn Hart (Lee Majors) tira fuori dal garage il suo bolide, deciso ad abbandonare il paese per raggiungere Los Angeles. A Washington la sua scelta viene condannata come un atto sovversivo e l'anziano capitano Williams (Burgess Meredith), asso dell'aviazione in Corea e in Vietman, sale a bordo di uno degli ultimi caccia ancora funzionanti per impedire la fuga, usando, se necessario, le armi. | |||
Il film - si direbbe oggi - è "politicamente scorretto" nell'esaltazione dell'auto e delle sigarette come simboli di libertà contro un potere di chiara marca fascista, ma lo spunto dell'avventura è interessante, configurandosi come un tentativo di road-movie del futuro. La corsa di Hart verso la California suggerisce una metafora sulla riappropriazione della individualità soffocata ed umiliata dalla metropoli e sulla riscoperta del valore di un'esistenza a contatto con la natura. |
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La sceneggiatura zoppica in alcuni punti, ma l'accattivante colonna sonora di Gil Melle, le buone scene dell'inseguimento e la contrapposizione di stile recitativo tra il vecchio leone Meredith e il prestante Lee Major rendono piacevole lo spettacolo. | |||
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