Con la collaborazione di Besson, Grousset realizza una bizzarra e personale commistione di fantascienza e noir, poggiando la storia su due archetipi del cinema di genere. Da un lato ripropone il classico tema dello scienziato pazzo focalizzandone - quasi riflesso di una società malata - l'evoluzione da patetico eroe perdente a folle e spietato criminale che non esita a sopprimere la stessa nipote quando lo scopre. Dall'altro, al paranoico protagonista contrappone la figura tipica dell'investigatore di tanti polizieschi francesi: il "flic" dal comportamento anticonformista e ribelle, insofferente della burocrazia delle istituzioni malgrado queste gli forniscano i mezzi tecnologici con i quali viene a capo del mistero.