ELECTRIC
DREAMS
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Titolo italiano: ELECTRIC DREAMS |
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Produzione: 1984 - G.B., Virgin, col., 95 min. | |||
Regia: Steve Barron | |||
Sceneggiatura: Rusty Lemorande | |||
Effetti speciali: Alan Best , Tony Epper, Michael Dawson | |||
Musica: Boy George, Glen Gregory, Jeff Lynn, Craig Marsh, Giorgio Moroder, Martyn Ware | |||
Interpreti: Lenny von Dohlen, Virginia Madsen, Maxwell Caulfield, Bud Cort, Don Fellows, Alan Polonsky, Wendy Miller, Harry Rabinowitz, Miriam Margolyes, Holly De Jong, Stella Maris, Diana Choy, Jim Steck, Gary Pettinger, Bob Coffey, Mac McDonald, Regina Walden, Howland Chamberlain, Giorgio Moroder (non accreditato) | |||
Pensando che possa rivelarsi utile nel lavoro, l'architetto Miles Harding, vinta un'istintiva riluttanza, acquista un computer, ma lo carica di dati ed informazioni e inavvertitamente lo manda in tilt. Imprevedibilmente, la macchina prende a ragionare per conto suo e immischiandosi nella vita del padrone tenta di rubargli il cuore di una violoncellista, vicina di casa, alla quale l'introverso Miles non ha il coraggio di dichiararsi. Quando Edgard - questo è il nome dell'invadente intelligenza artificiale - comincia a duettare attraverso la parete con la ragazza, Miles si azzarda a sfruttare la situazione fingendosi un compositore, ma ben presto la macchina rifiuta di stare al gioco e vinta da ardente gelosia lo rende prigioniero nella sua stessa casa. Per Miles la situazione rischia di sfociare in tragedia, ma, fortunatamente, il computer ha un improvviso sussulto di umanità e comprendendo che il suo è un amore impossibile decide finalmente di lasciare il campo libero: incapace di sopravvivere alla disperazione di essere una macchina si "suicida" con una scarica elettrica. |
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Electric Dreams è una di quelle commedie frettolosamente archiviate come prodotti di pura evasione, ma meritevoli di riscoperta. Il soggetto gioca brillantemente sulla falsariga del Cyrano de Bergerac e rielabora in chiave umoristica la situazione presentata in Generazione Proteus. Un triangolo sentimentale tra due individui che sembrano destinati a non incontrarsi mai e un'intelligenza artificiale che piange per la propria superiore diversità. |
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La colonna sonora è arricchita con brani tratti da Bach e Tchaikovsky. | |||
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