Interpreti:
Dylan McDermott, Stacey Travis, John Lynch, William
Hootkins, Mark Northover, Carl McCoy, Oscar James, Iggy Pop, Lemmy |
Hard
Moses Dexter, pilota spaziale, acquista da un robivecchi la testa di un
androide come regalo natalizio per la sua ragazza, Jill Grakowski, che
si diletta di scultura moderna. La ragazza sistema l'oggetto al centro
di una sua composizione, senza immaginare che il rottame è ciò
che rimane di un Mark 13, un cyborg da combattimento progettato in passato
come strumento di morte per imporre con la forza una drastica politica
di contenimento delle nascite, conseguenza di una guerra totale che ha
reso gran parte del pianeta incapace di fornire sostentamento alla vita.
Il Mark 13, oltre ad avere immagazzinata nei suoi circuiti la direttiva
di uccidere qualunque essere umano gli capiti a tiro, è programmato
per
rigenerarsi non appena gli si presentino condizioni favorevoli.
Il cyborg, dunque, ben presto si rianima, ricostruisce un nuovo corpo
utilizzando le grandi quantità di metallo che trova in casa e si
prepara a uccidere. L'obiettivo da eliminare è la ragazza. Il campo
di battaglia, l'appartamento in cui vive. Prima vittima è un equivoco,
invadente, voglioso vicino di casa. La lotta feroce vede prevalere la
ragazza, ma dai rottami della macchina nuovamente distrutta si sprigiona
un sospetto ronzio....
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Hardware
è una riprova che il basso budget non sempre significa scarsa qualità.
La storia di Mark 13, l'androide che si ricostruisce è più
allusiva di quanto si possa credere. A rendere interessante la vicenda
è il contesto nella quale è ambientata: una società
del futuro che porta i segni di una civiltà imbarbarita. Attraverso
isolate e rapide inquadrature di particolari, il regista dissemina gli
indizi di una dilagante anarchia e indifferenza morale. Se all'aperto
la povertà si manifesta nella muta immagine violenta di un bambino
incatenato e nel lavorio di miserabili individui che scavano in una terra
desertica, all'interno della casa l'abbandono
è la confusione scandita dai messaggi nichilistici di un disk-jockey.
Il Mark 13, il terrore che si rigenera, è simbolo della razionale
follia degli strumenti meccanici che trovano ragione di essere solo nella
propria intrinseca funzionalità. Una esasperazione della tecnologia
che sfocia in una necessità di distruzione.
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