HARDWARE
Titolo italiano: HARDWARE
Produzione: 1990 - G.B., Palace Pictures/Wicked Films, col., 95 min.
Regia: Richard Stanley
Sceneggiatura: Richard Stanley
Effetti speciali: Barney Jeffrey, Image Animation
Musica: Simon Boswell
Interpreti: Dylan McDermott, Stacey Travis, John Lynch, William Hootkins, Mark Northover, Carl McCoy, Oscar James, Iggy Pop, Lemmy

Hard Moses Dexter, pilota spaziale, acquista da un robivecchi la testa di un androide come regalo natalizio per la sua ragazza, Jill Grakowski, che si diletta di scultura moderna. La ragazza sistema l'oggetto al centro di una sua composizione, senza immaginare che il rottame è ciò che rimane di un Mark 13, un cyborg da combattimento progettato in passato come strumento di morte per imporre con la forza una drastica politica di contenimento delle nascite, conseguenza di una guerra totale che ha reso gran parte del pianeta incapace di fornire sostentamento alla vita. Il Mark 13, oltre ad avere immagazzinata nei suoi circuiti la direttiva di uccidere qualunque essere umano gli capiti a tiro, è programmato per rigenerarsi non appena gli si presentino condizioni favorevoli.
Il cyborg, dunque, ben presto si rianima, ricostruisce un nuovo corpo utilizzando le grandi quantità di metallo che trova in casa e si prepara a uccidere. L'obiettivo da eliminare è la ragazza. Il campo di battaglia, l'appartamento in cui vive. Prima vittima è un equivoco, invadente, voglioso vicino di casa. La lotta feroce vede prevalere la ragazza, ma dai rottami della macchina nuovamente distrutta si sprigiona un sospetto ronzio....

Hardware è una riprova che il basso budget non sempre significa scarsa qualità. La storia di Mark 13, l'androide che si ricostruisce è più allusiva di quanto si possa credere. A rendere interessante la vicenda è il contesto nella quale è ambientata: una società del futuro che porta i segni di una civiltà imbarbarita. Attraverso isolate e rapide inquadrature di particolari, il regista dissemina gli indizi di una dilagante anarchia e indifferenza morale. Se all'aperto la povertà si manifesta nella muta immagine violenta di un bambino incatenato e nel lavorio di miserabili individui che scavano in una terra desertica, all'interno della casa l'abbandono è la confusione scandita dai messaggi nichilistici di un disk-jockey.
Il Mark 13, il terrore che si rigenera, è simbolo della razionale follia degli strumenti meccanici che trovano ragione di essere solo nella propria intrinseca funzionalità. Una esasperazione della tecnologia che sfocia in una necessità di distruzione.

©