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COCOON
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Titolo
italiano: COCOON
- L'ENERGIA DELL'UNIVERSO |
Produzione:
1985 - USA, FOX, col., 117 min. |
Regia:
Ron
Howard |
Produttore:
Richard D. Zanuck, David Brown,
Lili Fini Zanuck |
Sceneggiatura:
Tom Benedek dal romanzo di David Saperstein |
Effetti
speciali: Industrial Light & Magic |
Musica:
James
Horner |
Interpreti:
Don
Ameche,
Wilford Brimley, Hume
Cronyn,
Brian Dennehy, Jack Gilford, Steve Guttenberg, Maureen Stapleton, Jessica
Tandy,
Gwen Verdon, Herta Ware, Tahnee Welch, Barret Oliver, Linda
Harrison,
Tyrone Power Jr., Clint Howard |
Oscar
1986 migliore attore non protagonista (Don Ameche)
ed effetti speciali
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Un violento fascio di luce salutato
gioiosamente da un branco di delfini squarcia
il mare di notte.
La mattina dopo, mentre tre anziani ospiti di una casa di riposo sconfinano,
come sono soliti fare, in una piscina situata nel vicino padiglione,
al porto alcuni, stranieri affittano la barca di Jack e più tardi
la stessa piscina per un periodo di 26 giorni.
In mare aperto gli escursionisti si immergono per recuperare voluminosi
reperti, simili a "gusci di lumache giganti", per custodirli
poi nell'acqua della piscina. Quando i tre amici vanno nel padiglione
per fare il bagno, scoprono sul fondo gli strani oggetti, ma incuranti
si bagnano ugualmente e sperimentano un improvviso, strabiliante benessere.
L'origine del fenomeno sta in quei primi quattro bozzoli deposti sul fondo.
Gli stranieri - come spiegano essi stessi una volta scoperti - sono in
realtà creature del pianeta Antarea scese sulla Terra per recuperare
i corpi di 20 compagni che 100 secoli prima al momento della distruzione
di Atlantide, loro base terrestre, si erano sacrificati per consentire
ai più di riprendere la via del cielo. I loro corpi conservati
sul fondo del mare in quegli strani bozzoli sprigionano un'energia benefica
che cura e ringiovanisce il fisico e la mente.
Quando la piscina comincia ad essere frequentata da una folla di vecchietti
ansiosi di guarire, la forza vitale degli involucri inevitabilmente si
disperde. Per riparare al danno gli anziani si offrono di riportarli in
mare e in segno di gratitudine gli alieni propongono loro di partire insieme
alla volta del pianeta Antarea dove non esistono vecchiaia o malattie.
In una notte di eclisse lunare l'ospizio rimane così deserto dei
suoi ospiti: soltanto un uomo, vedovo da poco, ha deciso di restare.
Jack,
a conoscenza di quanto è accaduto realmente, guarda il cielo e
sorride soddisfatto.
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Gli
alieni di Cocoon non hanno intenzioni malevole: mirano soltanto
a salvare la vita alla propria gente. Anche
i tre anziani protagonisti sono animati dallo stesso motivo e questa comunione
di intenti fà sì che la straordinaria fuga verso la felicità
abbia luogo.
Il regista attore Ron Howard mette in scena con eleganza e sensibilità
una favola buona che, sulla carta, rischia pericolosamente i facili effetti
del sentimentalismo e dell'autocompiacimento: una lettura limpida del
soggetto che si unisce ad una lodevole capacità di direzione artistica.
Vere
star del film sono, infatti, gli anziani professionisti della vecchia
Hollywood che Howard lascia liberi di esibirsi con naturalezza e con trasparente
divertimento.
Cronyn, Brimley, Ameche guidano un gruppo di ottimi caratteristi facendo
ironicamente il verso ai propri personaggi per nulla imbarazzati - anzi,
forse, fieri - delle rughe che segnano il viso o del fisico appesantito
dall'età. Una lezione di stile messa in risalto dalla misurata
presenza di un divo emergente (Guttenberg), di un valido comprimario (Dennehy,
il capo degli alieni che stupito si scopre capace di piangere), e dal
contributo di
due giovani figli di divi famosi (Tyrone Power Jr. figlio del grande "Ty"
e Tahnee Welch figlia di Raquel).
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Buoni
gli effetti della IML: di sicura presa sono le scene in cui Guttenberg
sorprende Thanee Welch a spogliarsi oltre che dei vestiti anche della
pelle rivelandosi creatura aliena dal corpo luminoso, e quella in cui
la Welch "stabilisce un contatto" con Guttenberg per dimostrargli
cosa sia l'amore sul pianeta Antarea.
E buona è anche la scelta delle musiche che passa da classici,
come Dancing in the Dark, ai ritmi da discoteca.
Il successo del film
convincerà i produttori a tentarne un seguito nel 1988, con Cocoon
2, il ritorno.
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