ONE HOUR TO ZERO
  
Produzione: 1976 - G.B., Children's Film Foundation/Charles Barker Films, col., 55 min.
Regia: Jeremy Summers
Sceneggiatura: John Tully
Musica: Anthony Isaac
Interpreti: Jayne Collins, Andrew Ashby, Toby Bridge, Dudley Sutton, John Forgeham, John Barcroft, Ann Windsor, Mike Lewin, Morris Perry, Frederick Treves, Hazel McBride, Roger Llewellyn
Trasferitosi insieme alla famiglia in un villaggio del Galles, il piccolo Steve Rogers non si è ancora adattato al nuovo ambiente, ed un giorno, forse perchè trascurato dai genitori o perchè mosso da spirito di avventura, fugge di casa e trascorre la notte in una cava di ardesia abbandonata. La sorella Maureen e l'amico Paul lo ritrovano e lo convincono a tornare, ma quando i tre ragazzi rientrano in paese scoprono che tutti gli abitanti sono stati allontanati dalla polizia poichè il reattore di una vicina installazione atomica rischia di esplodere entro un'ora a causa di una improvvisa avaria.
Il dibattito sui rischi legati allo sfruttamento dell'energia nucleare influenza negli anni '70 anche il cinema fornendo ispirazione ad inedite allegorie apocalittiche sul futuro dell'umanità. L'argomento apre nuove prospettive ai filoni del fantapolitico, della fantascienza e del catastrofico ed i film di maggiore successo (a partire da The China Syndrome del 1979) sono quelli che riescono a coniugare la spettacolarità con la denuncia sociale a difesa dell'uomo e dell'ambiente. Un po' a sorpresa, anche la Children's Film Foundation, nota casa cinematografica britannica specializzata in pellicole per l'infanzia, coglie l'attualità del messaggio e mette in scena un'avventura che, pur sfiorando soltanto gli scenari drammatici della catastrofe radioattiva, invita gli adolescenti a riflettere.
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