FÄLLAN
  
Produzione: 1975 - Svezia, Sveriges Radio, col., 65 min.
Regia: Peter Watkins
Sceneggiatura: Peter Watkins, Bo Melander
Interpreti: Karl Lennart Sandquist, Bo Melander, Anita Kronevi, Jonas Berg, Thomas Carlsson
Uno scienziato trascorre insieme con la famiglia la notte del 31 dicembre 1999 in un bunker situato nelle vicinanze di una centrale atomica. L'arrivo di un nipote sospettato di attività antisociali dalla polizia svedese innesca una accesa discussione sui pro e i contro della politica nucleare. A chi difende le scelte adottate dal governo, il giovane ribatte paventando i rischi per l'ambiente e per la sopravvivenza stessa dell'umanità sulla superficie terrestre. Mentre dal televisore la propaganda del regime celebra gioiosamente l'avvento del nuovo secolo come età di progresso e di benessere per tutti, nella famiglia dello scienziato si fa strada il tarlo del dubbio: il prezzo della promessa prosperità non sarà forse l'agghiacciante prospettiva di una società costretta a rintanarsi nel sottosuolo per sfuggire alla minaccia di un disastro atomico di proporzioni mondiali?
Prodotto per il piccolo schermo, Fällan si colloca nel dibattito sull'energia nucleare che all'inizio degli anni '70 era di grande attualità anche in Svezia. A detta di molti estimatori del regista di The War Game, il film non è particolarmente riuscito: l'ambientazione claustrofobica e l'impostazione da "tribuna politica" lo renderebbero eccessivamente verboso e piuttosto datato. Comunque sia, Peter Watkins sa sfruttare ancora una volta il mezzo cinematografico per proporre al pubblico un messaggio di pace ed ammonire contro le tendenze autodistruttive che in maniera più o meno avvertita agitano la civiltà contemporanea.

Titolo internazionale: The Trap.

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