THE MAN WITH THE GOLDEN GUN
  
Titolo italiano: AGENTE 007 - L'UOMO DALLA PISTOLA D'ORO
Produzione: 1974 - G.B, Eon Productions Limited/Danjaq, col., 125 min.
Regia: Guy Hamilton
Sceneggiatura: Richard Maibaum, Tom Mankiewicz
Effetti speciali: John Stears
Musica: John Barry
Interpreti: Roger Moore, Christopher Lee, Britt Ekland, Maud Adams, Herve Villechaize, Clifton James, Richard Loo, Soon-Taik Oh, Marc Lawrence, Bernard Lee, Lois Maxwell, Marne Maitland, Desmond Llewelyn, James Cossins, Chan Yiu Lam, Carmen Sautoy, Gerald James, Michael Osborne, Michael Fleming
Preoccupato per una busta minatoria contenente una pallottola d'oro indirizzata a "007", "M" decide di esonerare James Bond dall'indagine sul "Solex", un'invenzione destinata a rivoluzionare le tecnologie sull'energia solare, almeno fino a quando non verranno scoperte le intenzioni del presunto attentatore. Bond, che non vuole aspettare gli eventi, prende l'iniziativa di rintracciare il mittente della pallottola e lo individua in Francisco Scaramanga, uno spietato killer a pagamento, noto per la mira infallibile e per l'abitudine di freddare le vittime con una pistola d'oro. La busta, in realtà, è stata inviata da una donna, Andrea, che vuole liberarsi di Scaramanga, ma Bond, insieme all'agente Mary Goodnight, messosi sulle tracce dell'assassino, si rende conto che questi è coinvolto in prima persona nel "caso Solex" e, nell'inaccessibile isola dove vive insieme al maggiordomo nano Nick Nack, è riuscito a costruire un'arma che trasforma i raggi solari in raggi della morte. Lo scontro tra i due è inevitabile.
La nona avventura cinematografica di James Bond è la peggiore della serie. Completamente estranea alla traccia dell'omonimo (ed ultimo) romanzo di Jan Fleming - del quale conserva soltanto i nomi dei personaggi principali e qualche caratteristico cenno biografico di Scaramanga -, la sceneggiatura di Richard Maibaum fallisce nel tentativo di ravvivare la poco emozionante storia di una sfida all'ultimo sangue mescolandovi un omaggio ai film sulle arti marziali, una lunga digressione parodistica ed uno slittamento conclusivo sulla fantascienza.

Roger Moore opta chiaramente per i toni leggeri anche se per esigenze di copione è costretto a fare il duro con Maud Adams, torcendole il braccio; la "Bond Girl" Britt Ekland (nel ruolo di Mary Goodnight, che nel libro era la ex segretaria di Bond) viene impiegata in funzione meramente decorativa. Soltanto Christopher Lee, vera attrazione del film, sembra credere alla vicenda: da vero professionista, l'"ex vampiro" (che a suo tempo era stato preso in considerazione per il ruolo del dottor "No" in Agente 007 licenza di uccidere e che nella vita reale era cugino di Jan Fleming), dà corpo ad un bel personaggio minaccioso, uscendo indenne dal fastidioso contrappunto umoristico al quale è costretto con il nano Hervé Villechaize.
Gran lavoro di stuntmen nelle scene d'azione, paesaggi esotici da cartolina, bizzarri duelli alla pistola e rituale finale pirotecnico.

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