IL PRATO MACCHIATO DI ROSSO
  
Produzione: 1973 - Italia, Canguro Produzioni Internazionali Cinematografiche, col., 85 min.
Regia: Riccardo Ghione
Sceneggiatura: Riccardo Ghione
Musica: Teo Usuelli
Interpreti: Enzo Tarascio, Marina Malfatti, Nino Castelnuovo, Claudio Biava, George Willing, Daniela Caroli, Dominique Boschero, Barbara Marzano, Lucio Dalla
In una villa situata nelle ridenti campagne piacentine, il dottor Antonio Genovese, sua moglie Nina e suo cognato Alfiero hanno allestito un laboratorio segreto per dar vita ad un "essere perfettissimo" ricavato dai cadaveri degli incauti vagabondi che occasionalmente accettano la loro ospitalità. Il mostro sta già prendendo forma ed aspetta soltanto di essere animato dal sangue delle vittime che il previdente scienziato ha avuto cura di imbottigliare, riempiendo l'intera cantina. Una prostituta, una zingaza, un alcoolizzato e due giovani hippie che fanno sosta nella sinistra magione sono le prossime vittime designate.
Soltanto i due ragazzi scamperanno al massacro, salvati dal provvidenziale arrivo di un agente dell'UNESCO che - per qualche ignota ragione - sta indagando sul sospetto hobby vinicolo dei coniugi Genovese.
Squinternato racconto horror che incrocia ad intermittenza i sentieri della fantamedicina infischiandosene allegramente della coerenza narrativa.
Alcuni tra i più strenui assertori del "so bad - so good" nostrano vi hanno addirittura letto una satira antiborghese paragonando i semivampireschi padroni della villa ai capitalisti succhiatori di sangue ed esaltando la confusione che regna nella sceneggiatura come operazione liberatoria e coraggiosa contro i cliché del genere.
Nel male assortito cast, tra la solita "dark lady" Marina Malfatti (Nina) e un più di altre volte spaesato Castelnuovo (l'incredibile investigatore dell'UNESCO) primeggia paradossalmente il non attore Lucio Dalla, molto convincente nel ruolo del pittoresco barbone avvinazzato.
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