SANTO Y BLUE DEMON CONTRA EL DOCTOR FRANKENSTEIN
  
Produzione: 1974 - Messico, Cinematográfica Calderón S.A., col., 95 min.
Regia: Miguel M. Delgado
Sceneggiatura: Alfredo Salazar, Francisco Cavazos
Musica: Gustavo César Carrión
Interpreti: Santo, Blue Demon, Sasha Montenegro, Jorge Russek, Ivonne Govea, Carlos Suárez, Rubén Aguirre, Jorge Casanova, Angélica Chain, Sonia Fuentes, Ray Mendoza, Agustín Meza de la Peña, Lina Michel, Carlos Nieto

Sconvolto dalla morte dell'amatissima moglie, Irving Frankenstein studia la possibilità di restituirle la vita mediante un trapianto di cervello. Per procurarsi quello giusto, ordina al fido servitore Golem - una sorta di zombi che egli stesso ha creato e del quale guida i movimenti per mezzo di un congegno elettronico - di rapire giovani donne e di trasportarle nel suo laboratorio. Golem elude facilmente la sorveglianza della polizia, ma quando rapisce anche la giovane Alicia, Santo e Blue Demon, che della ragazza sono amici, decidono di intervenire personalmente per chiarire il mistero e catturare l'autore dei delitti. Frankenstein non è turbato più di tanto: anzi, vuole approfittare dell'occasione per sperimentare il bisturi anche sul cranio del valoroso "emascherato de plata" convinto che dal trapianto del suo cervello potrà nascere un superuomo - il primo di una lunga serie - che gli permetterà di dominare il mondo...

Il Frankenstein di questo film non ha niente in comune con il protagonista di tanti fantahorror più o meno ispirati alle pagine di Mary Shelley. Anche se nasconde la veneranda età di un ultracentenario grazie ad un filtro che lo mantiene giovane, ed anche se si dichiara pronipote del celebre fabbricatore di mostri, il dottore in questione è semplicemente una variazione del solito scienziato pazzo, geniale e criminale, che - nonostante l'amore per la mummificata moglie chiusa in una bara di cristallo - ha un debole per le belle fanciulle indifese e una spiccata propensione al sadoerotismo.
Al di là di qualche tratto inedito e spettacolare, il film non si distacca dai consuenti meccanismi del wrestling orrorifico messicano e consente ai due invincibili campioni del ring di esibirsi più volte in numeri di lotta libera del tutto estranei all'economia del racconto.
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