LES
RAISINS DE LA MORT
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Produzione: 1978 - Francia, col., 90 min. | |||
Regia: Jean Rollin | |||
Sceneggiatura: Jean Rollin, Christian Meunier, Jean-Pierre Bouyxou | |||
Musica: Philippe Sissman | |||
Interpreti: Marie-Georges Pascal, Félix Marten, Serge Marquand, Mirella Rancelot, Patrice Valota, Patricia Cartier, Michel Herval, Brigitte Lahaie, Paul Bisciglia, Olivier Rollin, Françoise Pascal, Evelyne Thomas, Jean-Pierre Bouyxou, Jean Rollin | |||
A Roubelais, ridente cittadina francese rinomata per la qualità dei suoi vigneti, l'impiego di un pesticida sperimentale ha scatenato un terribile virus che trasforma la gente in famelici assassini, apparentemente privi di volontà e dal viso piagato dalle ributtanti pustole della putrefazione, simili a morti viventi. Elisabeth che viaggia in treno per riabbracciare il suo amico Michael, scampa all'aggressione di uno di questi mostri, ma rifugiatasi in un casolare deve fronteggiare la furia degli altri mutanti prima di tentare la fuga dalle campagne infestate verso la città dove, forse, il contagio non è ancora dilagato. | |||
La risposta francese ai film italiani sugli zombi che imperversano sugli schermi degli anni '70 è affidata al regista Jean Rollin, noto soprattutto per le sue pellicole sui vampiri (o meglio, sulle vampire) fortemente permeate di violenza ed erotismo. L'idea centrale della storia è analoga a quella di Non si deve profanare il sonno dei morti, ma Rollin la sviluppa in modo personale incorniciandola di simbolismi che rimandano pesantemente ad una critica della mentalità borghese, alla incomunicabilità e alla religione. Nonostante la tensione risulti smorzata dalla lentezza del ritmo, il film, a giudizio di numerosi recensori, è tra i migliori della sua carriera. | |||
Titoli alternativi: The Grapes Of Death, Pesticide, Foltermühle der gefangenen frauen, Zombies - Geschandete frauen. |
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