LADY
FRANKENSTEIN
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Produzione: 1971 - Italia/USA, Condor International, col., 96 min. | |||
Regia: Mel Welles (Ernst R. von Theumer) | |||
Sceneggiatura: Mel Welles, Edward Di Lorenzo | |||
Musica: Alessandro Alessandroni | |||
Interpreti: Joseph Cotten, Rosalba Neri, Mickey Hargitay, Paul Muller, Paul Whiteman, Herbert Fux, Herb Andress, Renate Kasché, Ada Pometti, Lorenzo Terzon | |||
Il barone Frankenstein (Cotten) sta tentando di infondere vita ad un corpo artificiale ricostruito in laboratorio. Ad aiutarlo nell'impresa ci sono la figlia Tania (Rosalba Neri), da poco tornata al castello dopo essersi laureata a pieni voti in medicina, e l'assistente Charles Marshall (Muller). L'operazione ha successo ma la creatura, alla quale è stato trapiantato un cervello anormale, si ribella allo scienziato e, dopo averlo ucciso, fugge dal laboratorio. Tania, che vuole mantenere segreto l'esperimento e medita di vendicarsi del mostro, riprende il lavoro del padre e costruisce un secondo uomo artificiale nella speranza che questi elimini l'altro. Come corpo sceglie quello di Thomas, un prestante ma poco intelligente giovanotto del villaggio, e per il cervello si rivolge a Charles che, follemente innamorato di lei, non esita ad offrirle il proprio. Mentre il capitano Harris sguinzaglia i suoi poliziotti per far luce sugli efferati delitti che si registrano nelle vicinanze del castello di Frankenstein, Tania completa l'opera e, disfattasi del mostro assassino, si concede un attimo di tregua abbandonandosi tra le braccia del suo bel superuomo. Ma si tratta di una imperdonabile debolezza che si rivela fatale: dopo il focoso amplesso, infatti, (...per inspiegabili motivi...) la creatura strangola la padrona e perisce nel rogo del castello al quale, nel frattempo, i paesani hanno dato l'assalto. | |||
Greve rielaborazione della storia di Frankenstein diretta con mano anonima da Mel Welles (autore anche del mediocre La isla de la muerte). Nonostante qualche commentatore abbia tentato una lettura allegorica del personaggio di Tania (il suo tragico destino significherebbe la condanna della donna libera e indipendente in una società rigidamente maschilista), la sceneggiatura sfiora ripetutamente il ridicolo. A tener desta l'attenzione del pubblico sono alcune situazioni moderatamente violente ed erotiche (tagliate in alcune edizioni) che raggiungono il culmine nella gratuita, breve scena di nudo dell'avvenente Rosalba Neri. | |||
Joseph Cotten, nel ruolo del barone Frankenstein, fa un'impressione penosa, specialmente in chi lo ricorda interprete di grande finezza in opere che sono entrate nella storia del cinema. Titoli
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