PHASE
IV
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Titolo italiano: FASE IV: DISTRUZIONE TERRA | |||
Produzione: 1973 - USA/G.B., Paramount, col., 86 min. | |||
Regia: Saul Bass | |||
Sceneggiatura: Mayo Simon, dal romanzo di Barry Malzberg | |||
Effetti speciali: John Richardson | |||
Musica: Brian Gascoign | |||
Interpreti: Nigel Davenport, Lynne Frederick, Michael Murphy, Alan Gifford, Helen Horton, Robert Handerson | |||
L'Istituto Nazionale di Ricerca incarica l'ecologo Hubbs e il matematico Lesko di studiare l'apparente sovvertimento dell'equilibrio ambientale in Arizona che - causato probabilmente da un fenomeno cosmico - ha spinto colonie di milioni di formiche a distruggere le fattorie, ad aggredire e divorare animali e uomini. Operando da una base sperimentale nei pressi di Paradise City - una cittadina ormai completamente abbandonata dai suoi abitanti - i due ricercatori svolgono i primi esami dei giganteschi formicai che si elevano di fronte a loro, ma ben presto, quello che sembra un lavoro di routine fatto di raccolta di campioni e di analisi al computer, precipita in una situazione di terrore. Le formiche seguono una lucida strategia di movimento, si moltiplicano a ritmo incredibile e rivelano una rapida assuefazione anche ai i più potenti veleni. Nella stazione scientifica, la giovane Kundra, scampata al massacro della sua famiglia, è testimone della sorda rivalità che comincia a dividere i due scienziati sul modo di affrontare l'incalzante minaccia: mentre Lesko ritiene possibile tentare un'elementare forma di contatto con il "cervello" che guida gli insetti mediante segnali elettronici, Hubbs decide di portare loro la guerra senza ulteriori indugi. Ma la sua scelta ha le più tragiche conseguenze. | |||
Nella storia dell'evoluzione, la "fase III" corrisponde all'avvento della razza umana. La "fase IV" segna il principio della fine dell'umanità e l'inizio di un nuovo sviluppo della vita sul nostro pianeta. Il destino dell'uomo è segnato, anche se tenterà fino all'ultimo di opporre una resistenza disperata. | |||
Il
celebre designer di titoli Saul Bass attinge a piene mani nel repertorio
fantastico dilatando un originale apologo sul conflittuale rapporto tra
uomo e natura alle dimensioni metafisiche di un dramma universale che
sembra emulare le speculazioni filosofiche di 2001:
Odissea nello spazio. |
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