HANGAR 18
Produzione: 1980 - Usa, Republic, col., 97 min.
Regia: James L. Conway
Sceneggiatura: Steven Thornley e Stephen Lord, da uno script di Thomas C. Chapman e James L. Conway
Effetti speciali: Harry Woolman
Musica: John Cacavas
Interpreti: Darren McGavin, Robert Vaughn, Gary Collins, James Hampton, Philip Abbott, Pamela Bellwood, Tom Hallick, Steven Keats, Cliff Osmond, William Schallert, Joseph Campanella, Andrew Bloch, Betty Ann Carr

Gli astronauti Steve Bancroft e Lew Price sono nello spazio a bordo di uno shuttle, con l'incarico di mettere in orbita attorno alla Terra un satellite militare segreto. Effettuato il lancio, però, il satellite impatta violentemente un Ufo, che stava seguendo da vicino l'operazione. L'esplosione che segue provoca qualche danno alla navicella e la morte dell'osservatore militare incaricato dal governo americano di controllare il regolare svolgersi della missione. Anche l'Ufo rimane danneggiato, al punto da essere costretto ad un atterraggio di fortuna nel deserto dell'Arizona.
Quando Bancroft e Price atterrano scoprono di trovarsi in un brutto guaio. Per non turbare l'opinione pubblica - anche in vista delle imminenti elezioni presidenziali - la Nasa ha deciso di
tacere la presenza del veicolo alieno e di addossare ai due la responsabilità del fallimento del lancio e della perdita dell'osservatore.
Gli astronauti tuttavia non intendono essere sacrificati alla ragion di stato, e decidono di rivelare al mondo intero la verità. Ma hanno bisogno di prove, e così si lanciano alla caccia del misterioso Hangar 18, nel quale l'Ufo caduto è sottoposto a febbrili ricerche da parte degli scienziati che vogliono impadronirsi della tecnologia aliena. Sarà una vera impresa per Bancroft e Price rintracciare l'installazione segreta, la cui ubicazione è sconosciuta, e al tempo stesso sfuggire agli uomini della Cia e del Dipartimento della difesa, incaricati di fermarli ad ogni costo.

Un budget modesto non ha consentito effetti e scenografie di pregio, ma il film è comunque un buon prodotto, che punta a ribadire ancora una volta come il cinismo del potere (già rappresentato in Capricorn One con altrettanta validità) non esiti a sacrificare i malcapitati che involontariamente ne intralciano gli scopi.

Trasmesso in Tv con un finale diverso e con il titolo Invasion Force.

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