Un'esplosione atomica investe la Spagna...
La catastrofe sembra aver risparmiato soltanto un gruppo di uomini, personalità politiche e militari, che si trovavano al riparo nel seminterrato di una equivoca locanda per trascorre uno spensierato weekend a base di alcool e donnine compiacenti.
Usciti allo scoperto gli uomini vagano per un paese desolato e apparentemente disabitato, ma quando, tuttavia, scende la notte, si accorgono di non essere soli: fatti bersaglio di ripetute, furiose aggressioni da parte di una misteriosa gente animata soltanto da istinto omicida, cercano riparo asserragliandosi in una casa, nella spasmodica attesa di un improbabile soccorso.

Klimovsky, prolifico narratore argentino di storie orrorifiche, segue la moda del momento e si misura con baldanza con una storia di zombi.
Realizzato sulla falsariga della Notte dei morti viventi, il film si apre con un'aggressione, tanto fulminea quanto incomprensibile, contro la penisola iberica: la situazione serve a dare una qualche giustificazione allo scenario apocalittico nel quale si muovono i protagonisti e alla presenza dei mutanti: individui che il bombardamento atomico ha reso ciechi e dementi, capaci soltanto di muoversi al buio, spinti da una animalesca sete di sangue.