HORROR
EXPRESS
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Titolo italiano: HORROR EXPRESS | |||
Produzione: 1972 - Spagna/G.B., Benmar, col., 90' min. | |||
Regia: Eugenio Martin | |||
Sceneggiatura: Arnaud d'Usseau e Julian Halevy | |||
Musica: John Cavacas | |||
Interpreti: Christopher Lee, Peter Cushing, Alberto de Mendoza, Silvia Tortosa, Telly Savalas, Julio Peña, Ángel del Pozo, Helga Liné, Georges Rigaud, Alice Reinheart, José Jaspe, Víctor Israel, Juan Olaguibel, Vicente Roca, Barta Barry, José Marco Davó | |||
Il transiberiano Pekino-Mosca trasporta l'eccezionale reperto del professor Alexander Saxton: il corpo di un uomo preistorico, risalente a due milioni di anni fa, che testimonierebbe la discendenza dell'uomo dalla scimmia. Durante il viaggio, il rinvenimento del cadavere di un ladro che aveva tentato di forzare la cassa immaginandovi forse nascosto un tesoro - gli occhi della vittima sono prive di pupille - spinge il dottor Wells, rivale di Saxton, e la sua assistente Mrs. Jones ad indagare. Ma le morti si susseguono: responsabile dei delitti è un alieno che si era trasferito nell'uomo preistorico e che adesso, risvegliato, trasmigra nei corpi di chi gli capita a tiro per succhiarne l'intelligenza e potenziare la propria forza. | |||
Il regista spagnolo Eugenio Martin ha la possibilità di fare un ottimo lavoro: un soggetto stimolante, due attori simbolo dell'horror britannico, e un comprimario - Telly Savalas, di grande valore. Tuttavia, il film, benché non disprezzabile, non sviluppa in pieno il terrore insito nella vicenda e la ricerca di effetti grandguignoleschi sminuisce la tensione che era lecito aspettarsi. La storia è naturalmente dominata da Lee e Cushing, ma l'elemento più interessante è l'idea di quella intelligenza aliena che, durante il viaggio, si sposta lungo i corridoi dei vagoni del treno, lui viaggiatore indesiderato, nella vana speranza di liberarsi dagli uomini e dalla Terra per poter tornare là dove era venuto. Non è escluso che molti spettatori abbiano segretamente "tifato" per questo sfortunato extraterrestre. | |||
A quanto si racconta, il film sembrò non doversi fare, almeno non con Peter Cushing il quale inizialmente era restio ad abbandonare l'Inghilterra per girare in Spagna, profondamente scosso dalla morte della moglie Helen avvenuta nel 1971. Titolo
spagnolo: Pánico en el Transiberiano. |
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